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Napoli, Conte si presenta: “Serietà e cultura del lavoro. Nessuna confusione, il progetto e il mercato…”

Alessandro Collu
Napoli Conte

Antonio Conte ha parlato oggi affianco ad Aurelio De Laurentiis nella giornata di presentazione come nuovo allenatore del Napoli.

Napoli, Conte si presenta: prima parte

Posso promettere serietà, una parola che spesso e volentieri viene sottovalutata; serietà nel dare tutto per il Napoli, trasmettere la mia cultura a livello lavorativo, la mia mentalità e le mie idee calcistiche. L’obiettivo per un allenatore al di là di riuscire poi a primeggiare e scrivere la storia è quello di rendere orgogliosi i propri calciatori e tifosi, alla fine il tifoso deve riconoscersi nella propria squadra“.

Conte aggiunge: “Napoli è una piazza importante, passionale, lo sarà sempre. Cercheremo di alimentarla, questa passione dev’essere una responsabilità, c’è un grande fuoco. La faccia del Napoli? Incazzata, veniamo da un’annata dove tante cose non sono andate per il verso giusto, trasferire questa voglia di rivalsa in campo sotto tutti i punti di vista, a livello calcistico, comportamentale“.

Il mercato:Cercheremo di fare le cose migliori per non sbagliare e migliorare la rosa“.

La scelta del Napoli:Ho firmato un contratto di tre anni, ho scelto Napoli per il progetto, il presidente è stato chiaro, cercheremo di far diventare Napoli di nuovo una alternativa credibile alle solite note. Oggi c’è da ricostruire, ci vorrà un po’ di tempo e pazienza, cercheremo in tutti i modi di prenderci questa responsabilità. Ho sentito qualcosa, siamo qui, non vediamo l’ora di iniziare. Dall’estero era arrivata qualche proposta interessante ma c’era un discorso iniziato con il presidente, una promessa, ci saremo rivisti per capire se lavorare insieme“.

Da Lecce a Napoli:Conservo le mie origini, le mie radici, so cosa significa vivere al sud, so cosa rappresenta il calcio. Per me è un ritorno a casa da allenatore in una grande squadra rappresentante del Sud, è una soddisfazione”.

Napoli, Conte si presenta: seconda parte

Conte batte sui suoi punti fermi:Non possiamo competere con le solite note per il monte ingaggi e per investimenti, però possiamo competere con basi solide, lavoro e cultura del lavoro, voglia, determinazione e sacrificio e su questo non ci deve battere nessuno. Non ho tanta pazienza nel fare il comprimario“.

La rosa:Sono stato molto chiaro con il presidente, prima di parlare di aspetti contrattuali, economici ho voluto una sola raccomandazione, quella che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva prendere altre strade fuori da Napoli. Sono stato categorico, molto chiaro e se parliamo di piazza, riscatto, ricostruzione e pensiamo di dar via i giocatori migliori… è tutto un controsenso. Ho trovato moltissima condivisione, ho parlato anche con tutti i ragazzi e ho sentito cosa avevano loro da dirmi e se ci sono problemi, li risolvono, perché alla fine la decisione è mia. Non c’è confusione ma chiarezza di idee, sappiamo cosa fare“.

Su Di Lorenzo:Oltre ad essere un giocatore top, lo considero molto perbene e importante nello spogliatoio, lo stesso anche per Kvara. L’anno scorso la frustrazione ha portato a situazioni non proprio limpide, siamo tutti uomini e con stima reciproca bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare“.

Su Osimhen:Sapevo le situazioni dei singoli, ho posto un veto assoluto. Ci sono degli accordi, è una situazione totalmente diversa dalle altre, se mi chiede del calciatore siamo a livelli altissimi ma il suo discorso fa parte di accordi precedenti“.

Il portiere:Massima fiducia in Meret, ho parlato con lui, sa le mie richieste nei suoi confronti. Stiamo parlando di un portiere che ha la mia massima fiducia, allo stesso tempo sta arrivando Caprile, ha fatto un percorso importante e adesso sta con noi, abbiamo presente e futuro del Napoli“.

Napoli, Conte si presenta: ultima parte

Dichiarazioni finali di Conte:Il calcio è trainante per la città, come dicevo prima, la passione al di là dei giocatori, dell’allenatore ci sarà, Napoli è malata – in senso positivo – di calcio, una passione che coinvolgerà tutti. La città deve migliorare per proprio conto, noi siamo partecipi di tutto questo e cercheremo di coinvolgere sempre di più il popolo napoletano, assecondare questa passione e andare di pari passo, continuando a crescere sotto tutti i punti di vista. Il talento senza il sacrificio, l’ossessione di migliorarsi non è nulla, questa sfida arriva nel momento giusto per me come persona e ho voglia di godermi questa passione, entusiasmo cercando di ricambiare e sarà la cosa più difficile, metterò tutto quello che ho come ho sempre fatto in passato.

Le dichiarazioni di Lukaku? Romelu, come Osimhen, parliamo di giocatori eccellenti, c’è da ammirarli e sperare di averli nella propria squadra, non contro. La difesa? Ci dev’essere un equilibrio, la giusta via di mezzo e la prima cosa è fare delle riflessioni, capire perché tutti quei gol subiti e apportare dei correttivi, girano tanti nomi e cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando determinati parametri. Il non aver le Coppe? Faccio lavorare il giusto, nella modernità del football il pallone è diventato un mezzo molto più utilizzato ma a volte la fatica bisogna farla, sentirla, impari a conoscere te stesso, a reggere lo stress, la tensione, una filosofia che ho creato nella mia testa in quindici-vent’anni di carriera calcistica, allenato da un figlio di Napoli, Gian Piero Ventrone che purtroppo non c’è più. Folorunsho? Molto curioso di conoscerlo, Raspadori ha grandi qualità tecniche e margini di miglioramento”.

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