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Osvaldo racconta: “Ho la depressione, vivo chiuso in casa”

Raffaele Campo

OSVALDO DEPRESSIONE – Tramite una diretta su InstagramPablo Daniel Osvaldo ha raccontato il dramma personale che sta vivendo in questo difficile momento della sua vita.

Così l’ex attaccante di Roma, Juve e Inter: “Questo video serve a chiarire alcune cose e fare alcune confessioni sulle mie decisioni. Per me è difficile fare un video del genere, non ho mai fatto una cosa così, ma credo sia arrivato il momento“.

OSVALDO DEPRESSIONE – Prosegue: “Non sto bene, per niente. Voglio raccontarvi alcune cose della mia vita. Ho il bisogno di dirle. Da molto tempo sto facendo i conti con una depressione molto grande, che mi ha fatto cadere in alcune dipendenze: alcol, droga. Sono in un momento in cui la mia vita mi sta sfuggendo dalle mani. Volevo condividerlo con voi. Sono in trattamento psichiatrico, prendo medicine, ho una malattia specifica. Mi manca autostima. Molte volte ricado nelle mie dipendenze, provocando autodistruzione e distruggendo anche chi mi circonda. Vivo solo, chiuso nella mia casa, non esco mai, non faccio nulla di produttivo. A volte non ho voglia nemmeno di alzarmi dal letto“.

Di seguito: “Voglio raccontarvi tutto questo perché credo che l’unica maniera per uscirne è che la gente sappia quello che mi sta accadendo. Mi sono allontanato da persone che mi hanno voluto e che mi vogliono bene, e a cui ho voluto e voglio bene. Anche dalla mia famiglia e dai miei figli. Voglio chiedere scusa a Daniela, perché sta per colpa mia sta passando vicende che non dovrebbe passare. Non voglio fare la vittima, voglio solo che capiate che le decisioni che prendo nella mia vita e la rabbia che provo verso il mondo e verso molta gente hanno a che vedere con la mia malattia, con la mia depressione“.

OSVALDO DEPRESSIONE

Continua: “Sto seguendo un trattamento psichiatrico, ma tante volte è difficile, ricado nelle mie dipendenze. Mi costa molto andare avanti. In passato sono stato un calciatore di alto livello, ora sono una persona completamente diversa, senza sicurezza né fiducia. Non mi riconosco nemmeno e sto facendo fatica a uscire da tutto questo“.

Infine: “Non ho un lavoro stabile, non ho entrate. Ma questo l’aspetto minore, perché non mi sono mai interessati i soldi. Sono povero e potrò morire povero, ma non mi importa: la cosa che mi fa più male è che mi sto impoverendo qui, nell’anima. Sono sempre stato un buon amico, un buon compagno, volevo essere un buon padre ma molte volte non ci sono riuscito. Voglio che comprendiate che molti dei miei comportamenti arrivano da un posto dentro di me che non posso controllare. Faccio dei danni a me stesso. Chiedo perdono ai miei amici, alla mia famiglia, ai miei figli e a Daniela. Torno a ripetere: non voglio fare la vittima, ma in qualche modo obbligarmi a non cadere negli stessi errori. Spero un giorno di tornare a essere quello che ero prima“.

 

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