Tomori: “Il Milan la mia scelta migliore. Ibra…”
Foto © Stefano D’Offizi
MILAN TOMORI IBRA – Intervistato dal podcast Filthy Fellas, Fikayo Tomori ha parlato del suo lungo percorso in Italia con la maglia del Milan, cominciato a gennaio 2021.
Così il difensore inglese: “Ho sempre saputo che avrei giocato all’estero, non so perché. Quindi quando è arrivato il Milan non mi è pesato andare via, insomma è il Milan. Se è stata la miglior scelta che potessi fare? Certamente. Non è stato difficile trasferirmi, era il periodo del COVID, ma all’infuori di ciò è stato semplice. Se pensavo che sarei rimasto oltre il primo prestito di 6 mesi? Nel 2020 penso di aver giocato qualcosa come 5 partite e pensavo: ‘Ok devo tornare a giocare’.
Quando ho iniziato a giocare ho capito subito come gli italiani vivono il calcio. Se giochi bene loro ti trattano come il migliore che abbiano mai visto, come il re del mondo. Ho raggiunto quello status e stavo davvero bene, così non pensavo al futuro: qualsiasi cosa sarebbe capitata sarebbe andata bene. Così verso marzo/aprile, Maldini e Massara vennero da me e mi chiesero se volessi rimanere. Qualche minuto dopo il mio agente mi contattò dicendo che se quella era la mia decisione, era già tutto fatto: mi avrebbero riscattato”.
MILAN TOMORI IBRA – Poi: “Ibra è la persona più competitiva che io abbia mai conosciuto nella mia vita, in tutto. Quando giocavamo con i ragazzi delle giovanili voleva sempre che la palla gli venisse data perfettamente nei piedi, altrimenti poveri loro. Nei 5 vs 5 non accettava perdere, potevamo continuare a giocare finché la sua squadra non avrebbe vinto, altrimenti rientrava dentro gli spogliatoi furioso e faceva un casino. Se la sua mentalità è contagiosa? Si, certo. Tu non vuoi mai essere quello che gli da il pallone male, glielo dai come piace a lui e stai tranquillo. Lui non ti permette di fermarti, non ti permette di prendertela con calma. Anche nell’ultima gara della stagione, dove a fine primo tempo vincevamo 3-0, lui è rientrato negli spogliatoi e ci ha fatto capire che non era finita. Anche ora nel nuovo ruolo, è sempre competitivo”.
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