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Milan troppo brutto per essere vero: si torna al 4-3-3?

Redazione

MILAN 4-3-3 – Zero. Partiamo da qui. Zero come i gol segnati ieri all’esordio in campionato. Zero come i gol di Piatek in tutta questa prima fase di stagione comprese le amichevoli. Come i tiri effettuati nello specchio della porta difesa da Musso nel primo tempo. Come le occasioni create. Zero. Il Milan ieri è sprofondato. In maniera netta, senza se e senza ma.

 

Giampaolo avrebbe cambiato tutto, lo si sapeva

Per capire cosa sia andato storto, oltre all’evidente risultato, occorre partire da lontano. Esattamente da giugno, dal 19 giugno, giorno dell’ufficialità di Marco Giampaolo come nuovo allenatore dei rossoneri. Nel momento in cui è stato scelto l’ex tecnico della Sampdoria si stava operando una scelta che andava al di là del singolo allenatore. Si stava operando una scelta totale di gioco, di idee, di modulo di tattica. Tutto sarebbe ed tutto è effettivamente cambiato con Giampaolo. Per ora, però, non in meglio. Per prima cosa il modulo. Il 4-3-1-2 di stampo sarriano del nuovo mister non va bene per il Milan, per questo Milan.

Perché, semplicemente, il Milan di oggi non ha i giocatori adatti per questo tipo di gioco. E allora ci si chiede: come mai in due mesi abbondanti non c’è stato un campanello d’allarme che facesse capire che si stavano commettendo degli errori? Perché questi errori sono evidenti. Non serve essere dei santoni del calcio per accorgersene. Calhanoglu non è un regista, Borini non è una mezzala, Suso non è un trequartista e Castillejo non è un attaccante. Fine.

 

Mancano i giocatori per giocare come si vorrebbe

Basterebbe questo per spiegare il motivo della disfatta del Diavolo ad Udine. Perché non sono stati acquistati dei giocatori adatti al modulo del tecnico? Giampaolo fa del trequartista il suo marchio di fabbrica e un trequartista non c’è. Suso non può esserlo, gli mancano i tempi di gioco. Forse gli serve tempo, ma tempo non ce n’è. Perché non è stato preso un uomo di fantasia che sapesse muoversi alle spalle degli attaccanti? Passando poi a Castillejo, per quanto Giampaolo abbia detto che è stato il meno peggio dei tre davanti, è evidente che anche lui ha bisogno di partire largo per poter creare dei pericoli. Nello stretto fatica. La dirigenza è volata a Madrid per cercare l’ultimo disperato assalto a Correa ma prima occorre fare chiarezza.

 

Milan, si torna al 4-3-3?

MILAN 4-3-3 – Piatek è apparso svogliato e sofferente. Preferisce agire da solo al centro dell’attacco. Giampaolo ha ammesso anche questo spiegando che, forse, non è il caso di snaturare troppo i giocatori. Aria di arresa? Si cambia già modulo tornando al 4-3-3? Sarebbe una dimostrazione di debolezza del mister che ammetterebbe di aver sprecato tutta la fase di preparazione estiva ma sarebbe altresì un modo per portare dalla propria parte una squadra che per ora sembra seguirlo poco. Lo fece, ai tempi, anche Sarri. Via il suo amato 4-3-1-2 (Insigne non era un trequartista, come non lo è Suso) e spazio al 4-3-3. Sappiamo tutti com’è andata. Ma allora a quel punto a cosa servirebbe Correa? Nella mia griglia di partenza avevo etichettato i rossoneri come un’incognita. Una giornata è presto per tirare le somme ma per ora non cambio il mio pensiero. C’è troppa confusione. Il Milan deve fare chiarezza. Tutto il resto verrà da sé.