Vecino fuori squadra: verso l’esclusione anche per Verona-Lazio
Matias Vecino, centrocampista della Lazio, dovrebbe rimanere ai margini anche per le gara di Verona, un programma sabato alle 15: i motivi
Non sembra ancora essere tornato il sereno tra la Lazio, nella figura di Maurizio Sarri, e Matias Vecino, escluso dalla lista dei convocati già dalla gara di Coppa Italia tra i biancocelesti e il Genoa, terminata con il risultato di 1-0 grazie alla rete di Guendouzi. Malgrado il post dal contenuto distensivo apparso sul profilo del centrocampista nel quale, comunque, il classe 1991 non tende a scusarsi per quanto accaduto, il tecnico Sarri dovrebbe escludere per motivi disciplinari il mediano anche dalla gara contro il Verona, in programma sabato.
Secondo quanto riportato da Giulio Cardone, giornalista de La Repubblica, il trentaduenne non sarebbe stato punito per qualche gara interpretata male o per mancato impegno profuso negli allenamenti a Formello, quanto per alcune risposte “piccate” rivolte a Sarri nel corso dei colloqui intercorsi con la squadra. Il trentaduenne dovrebbe assistere dalla tribuna anche la gara del Bentegodi, sintomo di un periodo davvero controverso nel rapporto tra l’ex Inter e lo stesso Sarri nonostante un inizio di stagione davvero confortante e prezioso per la squadra in campionato, in virtù della rete realizzata al Torino e quella decisiva siglata contro l’Atalanta, valida per il 3-2 finale.
Secondo quanto appreso, infine, lo staff tecnico non avrebbe intenzione di inasprire la pena per il centrocampista, magari meditando la cessione a gennaio, ma la vicenda Vecino si protrarrà almeno per un’altra settimana in casa biancoceleste.
Oltre all’articolo: “Vecino fuori squadra: verso l’esclusione anche per Verona-Lazio”, leggi anche:
- Kamada, altra prestazione opaca: la Lazio s’interroga sul suo futuro
- Gudmundsson: “Ho realizzato il mio sogno, fortunato ad avere Gilardino”
- Thuram, il nuovo gemello del gol di Lautaro: “L’Inter scelta migliore”
- David e non solo: un tris per il Milan per rientrare nel gioco Tricolore
- Michele Di Gregorio, custode di una favola chiamata Monza
