Tudor: “Dopo Madrid sensazioni positive. Esonero? zero paura”
L’atmosfera in casa Juve non è affatto leggera e la pressione fa da padrona. I bianconeri non vincono dallo scorso 13 settembre in occasione del Derby d’Italia vinto per 4-3 contro l’inter e la panchina di Tudor è sempre più in bilico. L’allenatore croato è chiamato a vincere la sfida contro la lazio, sua ex squadra, e, in caso del terzo ko consecutivo tra campionato e Champions, non si esclude l’esonero.
JUVE, TUDOR: “SE TEMO L’ESONERO? DA ZERO A DIECI LO TEMO ZERO. “
Lo stesso tecnico bianconero però, non è – o meglio non sembra – impensierito da un possibile addio alla panchina bianconera: “Se temo l’esonero? Sono sempre belle queste domande, mi vogliono bene. L’ho detto già, sinceramente. Questa paura e questi pensieri da zero a dieci stanno a zero. Io me la godo, anche nella difficoltà. E’ tutto chiaro, molto. Allora hai una forza che magari in altri momenti non avresti. Provo sempre a mettermi in bilico, come fare meglio e come far lavorare meglio i giocatori, come motivarli, trovare situazioni. Passo 24 ore questa cosa qua. Il futuro tranne quello che succede domani proprio zero, ed è giusto così. La sensazione post Madrid è positiva, anche se abbiamo perso”.
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Sulla gruppo: “La squadra è motivata e vogliosa di fare una bella partita, domani vogliamo fare una bella gara. Se mancano i campioni a questa Juve? La domanda non c’entra niente con questo momento, le analisi si fanno dopo, quando si finisce. Si fa all’inizio e poi si va, si entra nel mondo delle partite. Si gioca ogni tre giorni e si fa il meglio che si può”.
Sulla mancanza di leader: “Se è un problema generazionale? Hai ragione, ormai è chiaro a tutti. La questione generazionale è la prima ragione, c’è tutta una mentalità diversa. Quando trovi un giocatore valuti le sue qualità come giocatore, ma se ti porta anche personalità è oro. Locatelli ha personalità e c’è sempre, ha parole per tutti. Thuram nel futuro ha questa personalità. Yildiz è un leader per i modi di fare, allenamento, educazione e qualità. Vlahovic anche con il suo peso e la sua personalità, David può dire qualcosa. Tornando alla questione generazionale, tutte le generazioni hanno questa cosa qua, sempre un pensiero a se stesso più che agli altri. Lo vedo con i miei figli, se posso dire sinceramente c’è sempre meno empatia e più egoismo, e questa è una rovina”.
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