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Platini: “Collaborare con Agnelli? Può essere. Alla Juve consiglio Mbappe”

Redazione

PLATINI AGNELLI JUVE MBAPPE – In occasione della presentazione del suo libro ‘Il re a nudo’, l’ex presidente della Uefa Michel Platini ha concesso un’interessante intervista a Tuttosport, nella quale ha parlato a lungo della Juventus, tra presente e futuro. Ecco le sue parole.

Su un eventuale ritorno in bianconero: “Io di nuovo alla Juve? Me lo hanno domandato spesso ma non si rivivono due volte le stesse storie d’amore. Se tornerò nel calcio, dovrò essere utile. In tandem con Andrea Agnelli all’Eca? Tutto è possibile. Ho ottimi rapporti con lui, ma non mi ha mai chiesto nulla, nemmeno sulla famosa Super Champions”.

Sulla sua passione per la Juventus: “Credo che la Juventus sia una macchina fortissima e quando il motore sta bene, è difficile da battere. Però non è il Barcellona dei tempi di Guardiola, è un altro calcio. In campionato il migliore vince, in Europa non sempre. Per me la Juve era favoritissima l’anno scorso, poi ha perso nei quarti per degli episodi. Ci vuole fortuna, in tutte le coppe ci vuole, che si tratti di Champions, Europei o Mondiale. Deve girare tutto bene. Chi tifo in Serie A? Eh… Non posso dire: ‘Speriamo che vinca un’altra’. Al massimo posso sperare che l’Inter lotti fino alla fine per rendere più interessante il campionato, ma poi…”.

PLATINI AGNELLI JUVE MBAPPE – Sul campione del futuro: “A me piace molto Neymar. E poi c’è un ragazzino che gioca con lui al Paris Saint Germain che non è male… Ecco, Mbappè può essere la stella dei prossimi 10 anni. Se lo consiglierei alla Juve? A tutti lo proporrei! Non so se la Juve abbia i soldi per acquistarlo ora e sarà sempre più difficile in futuro perchè avrà un valore ancora superiore”.

Sulla sua maglia numero 10 a Dybala: “E’ un giocatore più simile a Del Piero e Baggio che a me. Zidane ricordava me perchè eravamo più centrocampisti. Dybala ha dei mezzi incredibili, fa tutto in velocità come Baggio. Ha qualità importanti, ma il posto classico del numero 10 non esiste più, gli allenatori piazzano i 10 da altre parti”.

Sul possibile triste futuro del calcio in mano agli sponsor: “Magari fra dieci anni il Psg si chiamerà Coca-Cola o la Juventus cambierà il nome in Jeep. Temo che accadrà quello che vediamo nel basket da anni. E’ l’evoluzione del calcio, non mi piace molto, ma questo è il business”.