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Fondo PIF-Milan, tra conferme e smentite di rito: Pasqua araba

Anthony Ferrara
dirigenza Milan Cardinale

Il Fondo PIF, riconducibile all’Arabia Saudita, starebbe ultimando la due diligence per presentare l’offerta ufficiale per le quote del Milan

I tempi sembrano maturi, diverse autorevoli fonti convergono in maniera significativa verso un’unica direzione: il futuro del Milan sarebbe rivolto verso Oriente. Premessa: siamo ancora distanti, almeno in via ufficiale, dall’ammirare il Diavolo con il classico abito arabo, la Dishdasha, ma la trattativa tra il Fondo PIF e RedBird, proprietario delle quote del club rossonero, sarebbe in una concreta fase avanzata. Quella della cosiddetta due diligence, in ambito finanziario, denominata revisione dei conti operata dal compratore sul bilancio del venditore per poter verificarne la sostenibilità economica prima di formulare una propria offerta ufficiale. Le indiscrezioni che rimbalzano dal periodo natalizio ad oggi e riportate in mattinata da un autorevole fonte in ambito finanziario quale il Sole 24 ore sono state confermate da altrettante autorevoli fonti arabe, sportive ed economiche.

La più che serrata trattativa in atto tra il Fondo PIF e il Milan, nell’ambito di una chiara volontà proveniente dal Golfo Persico di investire nello Sport veicolando i petroldollari inizialmente destinati sulle infrastrutture, rendono il club rossonero appetibile per una serie di ragioni. Secondo quanto annunciato dal corrispondente di beIN Sports ai microfoni di Radio Rossonera, Abdelmajid Sbaoui, le motivazioni andrebbero ricondotte al grande appeal della società rossonera nel Mondo Arabo, con il Milan che figura come squadra più sostenuta dell’intero Medio Oriente. Non bastasse, il marchio del club è stato uno dei primi in ambito mondiale a tentare espansione nel Continente asiatico: da qui, la collaborazione ininterrotta e in corso da quattordici anni con una nota compagnia aerea, main sponsor della casacca ufficiale rossonera dal 2011.

Fondo PIF-Milan, tra conferme e smentite di rito: Pasqua araba

Stando a quanto comunicato dal corrispondente, da ambienti vicinissimi al noto Fondo arabo si conferma la volontà di investire circa 1,5 miliardi di euro, di cui i primi 550 milioni di euro per estinguere il considerato Vendor Loan (debito) contratto da Cardinale al momento dell’acquisizione delle quote dell’AC Milan e da corrispondere al venditore, Elliott, per garantire ulteriore stabilità finanziaria al club. A far da contrappeso alle smentite di rito poste senza indugio da RedBird, nel corso del pomeriggio si è inserito un’altra fonte araba decisamente accostabile a Fondo d’Investimento Pubblico: Asharq News, sito arabo di formazione finanziaria e sostenuta direttamente dallo Stato saudita e registrata a Riyad (particolare non da poco riportato dall’Avvocato Felice Raimondo) che riporta la trattativa in corso stabilendo anche una possibile deadline per il termine delle trattative: 31 marzo.

Fondo PIF-Milan, tra conferme e smentite di rito: Pasqua araba

In quella che si preannuncia una vera Pasqua araba per il Milan (al netto di accordi definitivi che portino alle firme al termine della sue diligence, chiaramente), le fonti convergono verso un unico grande bacino di utenza: l’Arabia Saudita. Se è vero, come è vero, che “se da molti parti tuona, da qualche parte piove”, nel caso del Diavolo, una pioggia di petroldollari potrebbe radicalmente stravolgere il tempo presente del club. Entro fine stagione, il club potrebbe prenotare la personalissima Dishdasha e impartire una vera sterzata alle proprie ambizioni di vertice.

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