Grosso, rottura con i giocatori causa l’esonero: la ricostruzione
L’avventura di Fabio Grosso sulla panchina del Lione è durata appena sette partite: alla base dell’esonero incomprensioni col gruppo
Cherki poco incline agli allenamenti troppo dispendiosi; Lacazette, leader tecnico della squadra, ripreso pubblicamente e sostituito dopo solo un tempo nell’ultimo match di Ligue 1. Per non parlare di Tagliafico, altro calciatore importante e affermato spedito in tribuna per aver presenziato ad una partita di rugby della Nazionale argentina in una giornata di riposo. E poi l’ultimo discorso col gruppo, risalente a lunedì, nel quale ha chiaramente invitato i calciatori a metterci la faccia e richiedere al Presidente di esonerarlo. L’avventura di Grosso al Lione, in poco più di due mesi, si è rivelata un fallimento.
Secondo quanto riportato dal quotidiano l’Equipe, tuttavia, i cinque punti in sette partite di Ligue 1, nonché l’ultimo posto in classifica, non sarebbero risultati decisivi per l’esonero del tecnico. L’ex terzino della Juventus e Campione del Mondo 2006 con la Nazionale italiana sarebbe stato rimosso dall’incarico per gravi incomprensioni col gruppo squadra, accusata quasi di giocargli contro e far di tutto pur di evitare di sostenerlo in un momento complicato dal punto di vista personale e professionale, considerando l’increscioso episodio del Velodrome di Marsiglia.
Il Lione, in questo periodo, è davvero una polveriera: a rimetterci, come spesso accade, è stato l’allenatore, assunto a fine settembre e rimosso dall’incarico dopo appena sette partite. Malgrado l’esperienza da calciatore tra le fila del club transalpino, Grosso ha ritrovato un ambiente pieno di contraddizioni e guerre al proprio interno, in una situazione sportiva degenerata dopo pochissime settimane.
Oltre all’articolo: “Grosso, rottura con i giocatori causa l’esonero: la ricostruzione”, leggi anche: