Salta al contenuto

Fuori tutto Milan, si cede l’attività? Reijnders solo il primo; RedBird..

Anthony Ferrara
RedBird trattative Yankees Milan

Reijnders al City, un brand massimizzato e una stagione che non genererà ricavi, ma solo perdite: RedBird cede il Milan? C’è il fuori tutto

REDBIRD CEDE IL MILAN – La serranda dell’attività, idealmente, non è ancora abbassata per certificarne la chiusura. Eppure, la svendita totale, o quasi, delle stelle che occupano il Mondo Milan lascia presagire a più di un semplice smantellamento tecnico. Vero, le indiscrezioni circolano da tempo, con l’assalto di Aramco datato dicembre 2023 non andato a buon fine per la nota questione dell’indagine, condotta dalla Procura di Milano, sui reali proprietari che occupano Via Aldo Rossi. Eppure, dalle parole dell’Amministratore Giorgio Furlani, a quelle annunciate da Radio Mercato circa la vendita di Tijjani Reijnders al Manchester City, potrebbe emergere un primo indizio sulle imminenti intenzioni del Fondo RedBird o, comunque, di chi occupa le poltrone del potere di Casa Milan.

RedBird cede il Milan: le parole di Furlani di dieci giorni fa su Reijnders…

“Per come siamo gestiti, dal punto di vista finanziario, non abbiamo alcuna necessità di cedere i nostri migliori calciatori”, la frase rilasciata dall’AD a pochi minuti dal calcio d’inizio del match contro il Monza e che commentavano a caldo le contestazioni avvenute nella piazza antistante la sede del club. Semplici bugie tipiche da gioco delle parti, tentativo di ammorbidire l’umore più nero che rosso del tifo milanista, oppure dichiarazioni che celano una realtà molto più tangibile nel corso delle ultime ore e degli ultimi avvenimenti dalle parti di Milanello? Le interpretazioni possono essere tante, ma una possibile chiave di lettura (o di speranza, per lo scrivente e per la stragrande maggioranza di un popolo ferito) del Fuori Tutto che coinvolge solo i top player del Milan può essere un’altra: si cede l’attività?

Smantellare definitivamente la squadra e privarla dei maggiori asset che compongono il patrimonio tecnico in favore di quello del bilancio, riporterebbe un utile nel portafogli dei proprietari dopo un’annata scellerata dal punto di vista dei risultati sportivi. In fondo, i ricavi commerciali rilevati dalla proprietà – ai massimi esponenziali negli ultimi esercizi – non potranno indicare ulteriori aumenti significativi in relazione all’andamento della squadra nella stagione 2024/2025. Dunque, se proprio nessuna necessità impellente di patrimonio del club impone cessioni così remunerative, a cosa servono le rinunce dei vari Theo Hernandez, Maignan (sui quali gravano anche rinnovi contrattuali non formalizzati) e, soprattutto, lo stesso Tijjani Reijnders?

Questione nuovo San Siro: la lunga estate caldissima delle milanesi

Il discorso potrebbe essere realmente collegato alla possibile svolta nella questione stadio, con Milan e Inter pronte a ratificare l’acquisto dei terreni che compongono e circondano il Meazza in favore della ristrutturazione totale del quartiere: l’asset fondamentale per qualsiasi club che punti a massimizzare i ricavi. In tal senso, tra la fine del mese luglio e i primi di settembre, le società dovrebbero ottenere i permessi della costruzione. Ciò, soprattutto in ottica rossonera, favorirebbe l’accesso di soci per la minoranza o maggioranza del club e potrebbero generare l’uscita di Gerry Cardinale e del Fondo RedBird dal Milan.

RedBird cede il Milan: non è questione di “se”, piuttosto di “quando”

Al momento, appare alquanto complicato stilare tabelle di marcia sulla cessione delle quote rossonere ma, indicativamente, il periodo propizio potrebbe non essere distante e far riferimento ai primi mesi 2026. La sensazione, è che si stiano tirando i classici “remi in barca” allo stremo per poi lasciare il timone a un’altra realtà. La serranda non è ancora definitivamente chiusa, ma un cartello di “cedesi attività” giustificherebbe quanto sta accadendo in queste convulse ore dell’estate rossonera e, al contempo, i continui impegni professionali di Gerry Cardinale tra Qatar e Arabia Saudita.