Francelino Matuzalem: “I miei falli? Più violento uno sputo in faccia”

FRANCELINO MATUZALEM Due stagioni con la maglia del Genoa tra il 2012 ed il 2014 con un gol importante nel derby contro la Sampdoria. Matuzalem centrocampista a vecchio stampo, irruento e duro nei contrasti, ha lasciato il segno ovunque
FRANCELINO MATUZALEM Ospite su Instagram di “Sotto Porta” Matuzalem ha elogiato il suo percorso con la maglia del Grifone:
“Ho il Genoa nel cuore e… sulla pelle ho un tatuaggio rossoblù sul dorso della mano sinistra. I sudamericani si tatuano Maradona, Pelé o Ronaldo? Io, invece, ho preferito scegliere la maglia del Grifone. A Genova ho trascorso due anni indimenticabili, ho sentito un grande affetto perché in campo davo tutto. Genoa, Shakhtar e Lazio sono i club dove mi sono trovato meglio”
FRANCELINO MATUZALEM Il giocatore ha poi ripercorso la sua carriera non solo Italia ma anche spagnola:
“In Serie A ho avuto poche difficoltà. Campioni come Totti, Del Piero o Zidane li affrontavo con esperienza, concedendogli un metro per leggere la loro giocata. È più difficile marcare Messi o Figo: in Liga mi hanno fatto dei dribbling che ancora adesso fatico a capire”
FRANCELINO MATUZALEM Sui brutti falli da gioco che non sono mai piaciuti a chi li ha ricevuti e ai tifosi, Matuzalem ha così risposto:
“Non devo chiedere perdono dei falli a Brocchi e Krsticic (assieme a Nenad, poi, ho vinto un campionato di B a Bologna). Entrambi sono nati da scontri di gioco. È più violento uno sputo in faccia. Al Saragozza un’entrataccia di Yaya Touré del Barcellona mi fece rivedere il campo dopo sei mesi: non pretesi mai le sue scuse”
Il centrocampista ha poi ritagliato uno spazio sugli allenatori avuti e su un giocatore in particolare:
“Mircea Lucescu ha una grande cultura, potrebbe allenare ovunque perché parla cinque o, addirittura, sei lingue. Roberto Baggio, invece, mi ha emozionato: uno dei “10” più forti del calcio italiano. Umile, elegante, faceva la differenza anche a trentasette anni. Una volta, però, mi spaventò: una notte in ritiro con il Brescia sentii degli strani rumori provenire dalla camera di Roby, di fianco alla mia. Pensavo stesse male, sembravano convulsioi, invece pregava Buddha”
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