Vlahovic, una boa per Allegri e un Milan “trasformista”: il focus

Focus sul possibile affare dell’estate rossonera: Massimiliano Allegri avrebbe scelto Dusan Vlahovic per l’attacco Milan alla Champions
ALLEGRI VLAHOVIC FOCUS – Una boa in mezzo a un mare di incertezze, con caratteristiche tipiche di un colpo da nove per la rovente estate del Milan. Non è più un mistero: il Diavolo, posto sotto l’ombrellone del mercato, attende il momento giusto per raggiungere il centravanti designato da Massimiliano Allegri per l’attacco alla zona Champions League, obiettivo principale della prossima stagione del club. Del resto, il Mister rossonero ha lanciato i primi segnali dall’altra parte del mondo, in attesa di conoscere le ultime strategie nella spedizione londinese, che vedrà la squadra impegnata contro Leeds e Chelsea, il prossimo weekend. Messaggi chiari, tangibili, di quanto il tecnico livornese abbia intenzione di rendere il Diavolo trasformista e adattarlo anche alle caratteristiche degli avversari. Per riuscirci, ha in mente un solo nome: Dusan Vlahovic.
Dusan, l’indiziato numero uno: le parole di Tare
“Cerchiamo attaccanti che possano occupare prevalentemente l’area di rigore e che possano giocare da vero 9. In questo senso, vediamo Gimenez più come seconda punta, in base alle caratteri che che abbiamo individuato nelle sue capacità. Il Milan necessita di un bomber in tutto e per tutto”. Il dictat lanciato da Igli Tare, sin dalla prima conferenza di presentazione, delinea l’identikit di una sorpresa in “serbo” per il borsino offensivo rossonero. Nel corso della Tournée asiatica, Allegri ha cambiato sistema tattico in due occasioni, schierando il suo Milan con moduli opposti tra loro, ma uniti da un unico grande denominatore: il doppio attaccante.
Diavolo “camaleontico”: il menù di Max per riportare il Milan in Champions; Vlahovic…
È anche una questione di numeri: il 10 (Leao) più libero di esprimersi negli spazi e con contropiedi fulminei, in posizione più accentrata e non vincolata all’uno contro uno sull’esterno. A seconda dello schieramento che preveda un 3-4-1-2 o 4-3-3 decisamente poco “statici”, il portoghese sarebbe stato designato per attaccare la porta da posizione più centrale e sfruttando sponde e spizzate tipiche di un attaccante fisico, propenso a rendere letale il portoghese come mai prima d’ora. In tal senso, Saelemaekers (3-4-1-2) o Pulisic (4-3-3) accentrerebbero, di conseguenza, il proprio raggio d’azione lasciando gli esterni per dedicarsi all’ultima porzione di campo da trequartisti.
Discorso analogo, o quasi, in fase di transizione passiva: il 4-4-2 consentirebbe alle punte un lavoro meno sfiancante in fase di non possesso e donerebbe maggiore equilibrio a una squadra il cui obiettivo è quello di subire meno reti, diventando più pragmatica nelle due fasi di gioco.
Pane per i denti degli attaccanti, chiamati a mordere ogni pallone e rendere efficaci le transizioni offensive dei compagni. In ragione di ciò, il profilo di Dusan Vlahovic risponderebbe perfettamente all’identikit stilato da Allegri per il secondo dossier rossonero. In attesa di trovare le formule economiche più congrue, il Diavolo scruta dall’ombrellone il momento giusto per gettarsi nel mare del mercato, a caccia di Dusan.