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Roma senz’anima. Alla fine aveva ragione il direttore sportivo Petrachi

Redazione
As Roma

Senza anima, senza idee e quasi senza voglia di entrare in campo. È questa la fotografia della Roma nella partita contro l’Udinese. I tifosi, durante e dopo il match, si sono riversati sui social per condividere la propria incredulità dinanzi a ciò che stava accadendo. Qualche ora prima della partita, nell’aria vi era tanto ottimismo. L’Udinese, infatti, registrava la peggiore media punti in trasferta e soprattutto non vinceva dal mese di gennaio.

Non una gara da sottovalutare, ovviamente, ma che avrebbe dovuto dire tutt’altro. E invece, nei tifosi, c’è molta delusione e torna alla mente una frase che il ds Gianluca Petrachi aveva rilasciato durante l’intervista a Sky Sport. Parlava di giocatori svogliati, che non si erano resi conto della ripresa immediata del campionato. Le dichiarazioni, all’epoca, non erano piaciute. Ma oggi sembrano lo specchio della triste realtà.

Qual è l’obiettivo della Roma oggi? Non è dato saperlo. Fonseca, che fino a mercoledì si diceva convinto di poter raggiungere il quarto posto, ieri sera ha parlato di “situazione preoccupante”. Mentre il Presidente Pallotta, dalla sua comoda poltrona americana, parla di “prestazione vergognosa”. Sono due anni, infatti, che non sbarca nella Capitale. E questo, in una società di calcio, non è ammissibile.

La dirigenza sembra quasi allo sbando. La priorità è la cessione della società, ma questo non giustifica la scarsa presenza accanto alla squadra. L’allenatore appare solo, contro tutti. Il direttore sportivo è stato sospeso e, in attesa di conoscere il proprio futuro, ottiene l’appoggio dei tifosi giallorossi. Alcuni giocatori, forse, hanno la testa altrove. Si può dire, sintetizzando, che regna il caos.

Che ne sarà quindi della Roma e soprattutto dei suoi tifosi? Cosa devono aspettarsi? All’apparenza i giocatori non lottano più per un obiettivo. E se questo è lo spirito con cui si affronterà il Siviglia in Europa League, forse per amor proprio, sarà meglio non presentarsi. Non si può dare la colpa al caldo, ai singoli episodi, agli errori di alcuni giocatori. Basta alibi. Chi vuole andare via, al termine del campionato può farlo senza problemi. Chi non crede più nel progetto, conosce benissimo la direzione della porta.

La Roma, fino a pochi anni fa, era considerata la rivale numero uno della Juventus. È arrivata in semifinale di Champions League. Regalava bel gioco e divertimento anche a chi non la tifava. Guardare la Roma era un piacere per gli occhi di tutti, oggi invece è alla mercé di chi, in lei, vede solo un profitto.

Il Presidente Pallotta, forse, farebbe bene a chiudere la trattativa con Friedkin quanto prima. Per il bene di tutti. Il suo, in primis, per dare un colpo di coda definitivo alle critiche. Poi, per il bene di quella squadra che dice di amare, per la quale ha investito una buona parte del proprio capitale. Ed infine, per quei tifosi che non hanno mai avuto aspettative troppo alte, ma che sono sempre stati abituati a vedere grinta nei propri giocatori. E che oggi, invece, decidono che sino al termine del campionato non accenderanno più la tv.