Paulinho, il rapporto con Tite e il rifiuto all’Inter

[df-subtitle]“Nel 2011 mi cercò l’Inter”[/df-subtitle]Uno dei protagonisti di questo Mondiale è sicuramente il centrocampista brasiliano Paulinho, sempre presente nell’11 di Tite e già autore di un rete durante la fase a gironi.
Centrocampista forte fisicamente a cui abbina un’ottima tecnica di base, a questo aggiunge la spiccata capacità di inserirsi coi tempi giusti tra le maglie delle difese avversarie che gli permette, spesso, di essere decisivo per le proprie squadre.
Il primo club a portarlo nel calcio europeo è stato il Tottenham nel 2013, ma qualche anno prima fu l’Inter a provare il colpaccio, senza però riuscirci.
A spiegarlo è stato proprio Paulinho, che a theplayerstribune.com, ha parlato del “rifiuto” ai nerazzurri condizionato anche dal suo stretto rapporto con l’attuale c.t. del Brasile:
“Il mio rapporto con Tite si potrebbe spiegare attraverso un aneddoto che non tutti conoscono. Era il 2011 e con il Corinthians avevamo vinto il campionato brasiliano. Prima di un allenamento il mio agente mi informò dell’interessamento dell’Inter, e mi disse che aveva bisogno di una risposta in 15 minuti! Io allora andai subito nell’ufficio di Tite per raccontargli tutto. Gli dissi che ero indeciso visto che si trattava di uno dei più grandi club del mondo. Lui mi disse che la decisione era solo mia, sperava che rimanessi ma la vita era la mia. Mi consigliò di andare nello spogliatoio e pensarci; quando avrei avuto la risposta sarei dovuto tornare in campo. Poi mi disse: “Se decidi di rimanere mostrami il pollice in su, se invece decidi di andare mi mostri il pollice in giù. Fai soltanto uno di questi gesti e io capirò“. Chiamai subito il mio agente per comunicargli la mia risposta, poi tornai in campo. Tite mi vide, io feci passare un pò di tempo per far salire la suspance, poi gli dissi che sarei rimasto. Lui a quel punto tirò un sospiro e esclamò: “Dio, pensavo che te ne andassi!” “.