Milan, mal di gol: Abraham stecca, Morata non basta; manca il 9

Il pareggio contro il Cagliari ha lanciato una sentenza inappellabile: al Milan manca un vero numero 9 che risolva le partite; Abraham…
MILAN 9 ABRAHAM – Diavolo, che mal di gol! Il Milan, reduce dalla gioia araba in SuperCoppa Italiana dopo aver battuto Juventus e Inter in semifinale e finale, si ritrova a combattere, nuovamente, contro i dolori di un campionato in cui la squadra non riesce proprio a decollare. Nel corso della prima giornata di ritorno di Serie A, il primo Milan di Sergio Conceicao a San Siro sbatte contro il muro innalzato da Elia Caprile e non riesce a sfondare quota 30 punti in campionato, che avrebbe sensibilmente avvicinato i rossoneri alla quarta piazza occupata dalla Lazio. In attesa dei recuperi di Como e Bologna, dunque, il Diavolo viaggia a otto punti dalla zona Champions League, obiettivo fondamentale di questa stagione e, soprattutto, della prossima. Gli errori in serie sotto porta dei vari Abraham, Morata e Pulisic evidenziano un fatto incontrovertibile: manca il 9.
Milan, il 9 per risolvere un rebus di una rosa costruita in modo non impeccabile
Basti pensare che il Milan non annovera il capocannoniere della Serie A dal lontano 2011/2012, stagione in cui i ventotto gol di Zlatan Ibrahimovic, oggi dirigente chiamato a reperire un bomber sul mercato, trascinarono il Diavolo a giocarsi lo Scudetto al cospetto della prima Juventus di Conte. Il match contro il Cagliari ha mostrato evidenti limiti strutturali della rosa in diverse zone del campo, ma la caccia al centravanti che riesca a nascondere la cosiddetta “polvere sotto al tappeto” risulta ancor più importante nel cercare di apporre una pezza alla coperta di una stagione, ormai, sgualcita.
Il Milan non segna: Abraham non basta; urge uno sforzo sul mercato
L’errore, certamente, è stato fatto a monte (in estate), quando appariva evidente dover investire milioni per far varcare i cancelli di Milanello a un vero centravanti di peso e con un bagaglio di reti da mettere a disposizione della squadra in qualsiasi momento, non solo in quelli di difficoltà. Una delle poche vie per tornare grandi è dimostrare ambizione sul mercato: elemento minimo per una società che raggiunge un fatturato da 450 milioni di euro annui.
In tal senso, il solo Rashford potrebbe non bastare, l’operazione Gimenez, centravanti messicano del Feyenoord, potrebbe tornare in auge. Ma ciò che dovrebbe, realmente, stuzzicare la fantasia del board rossonero è una situazione pronta a ripresentarsi in quel di Napoli, nel momento in cui Victor Osimhen farà ritorno dal prestito al Galatasaray. Costi elevati per un’ipotetica trattativa (quasi) impossibile, ma necessaria per curare questo mal di gol che affligge una squadra lontana dalle zone di vertice.
Oltre all’articolo: “Milan, mal di gol: Abraham stecca, Morata non basta; manca il 9”, leggi anche: