Milan, la confessione di Suso: “Rifiutai l’Inter”
Milan Suso Inter – Domenica sera andrà in scena il derby di Milano tra Inter e Milan, uno dei calciatori più incisivi tra il 2016 e il 2020 è stato Suso. Lo spagnolo ha parlato a La Gazzetta Dello Sport toccando vari temi tra cui in clamoroso retroscena.
Doppietta nel derby – “Sì, il Milan è la squadra in cui sono stato più felice. Era il mio primo derby da titolare e l’atmosfera era speciale. E poi avevo fatto quella promessa…”.
Promessa mantenuta? – “No, l‘Inter pareggiò nel recupero, ci sarei andato solo se avessimo vinto…”.
Emozioni durante il derby – “No, paura no, è una sensazione di felicità perché fai parte di qualcosa che hai visto in tv da bambino. Sei orgoglioso di esserci arrivato“.
Milan, la confessione di Suso: “Rifiutai l’Inter”
No all’Inter – “Lo ricordo perfettamente. Io potevo liberarmi con il pagamento di una clausola e l’Inter voleva pagarla. Spalletti mi chiamò e gli parlai al cellulare. Il fatto che l’Inter mi volesse era un orgoglio ma io ero del Milan. Ho detto di no: non sarebbe stato giusto, per quello che avevo vissuto a Milano“.
Addio al Milan – “C’è stato un periodo non bello come risultati. Il Milan aveva preso Pioli e a dicembre 2019 perdemmo 5-0 contro l’Atalanta. Pioli poco dopo mi tolse dalla formazione e io pensai che non volesse farmi sentire importante. Cominciai a non giocare e la squadra vinceva, il calcio a volte va così. Ho sentito che fosse il momento migliore per chiudere”.
Sul momento attuale dei rossoneri – “Mi piace. Quando guardo una partita di A, guardo il Milan. Lotterà per lo scudetto, come l’Inter. Allegri, che si giochi bene o male, è un allenatore fantastico”.
Pronostico sul derby – “Impossibile fare ragionamenti. Un derby è diverso da tutto, se anche fosse prima contro ultima sarebbe impossibile sapere come andrà. Comanda l’adrenalina”.
Milan, la confessione di Suso: “Rifiutai l’Inter”
Su Leao – “Leao mi ha appena mandato un messaggio. Ai tempi era molto giovane, timido, un ragazzo molto buono. Con quelle gambe lunghe, in allenamento, non lo prendeva nessuno. Ora può fare quello che vuole, ha tutto per essere uno dei migliori. Il problema è che nel calcio oggi ci sono giocatori molto più fisici, di corsa. Lui ha il fisico ma la gente si aspetta tanto”.
Su Gattuso come ct – “Io penso che sia l’uomo giusto per l’Italia: tatticamente è bravo, gestisce molto bene il gruppo e ha carisma. Per me è la persona perfetta”.
Sui vari allenatori avuti in carriera – “A Montella devo tutto. Mi ha detto “rimani qui e faremo grandi cose”. Poi Gattuso, era come se fosse non dico un amico, ma una persona che capisce tutto in spogliatoio. Luis Enrique, che è il numero 1 per tattica e modo di vedere le partite. E Lopetegui perché con lui ho vinto un’Europa League“.
Nessun futuro da allenatore? – “No, ho cambiato un po’ idea. Penso che non sarei un cattivo allenatore, anche se è un lavoro difficile: gli allenatori lavorano tutto il giorno. Mi piacciono le squadre che costruiscono dal basso, è stata la mia cultura. Sarei un po’ alla Fabregas, che per me diventerà molto bravo“.
Ritiro vicino? – “Non lo so, gioco al Cadice, sono a casa: volevo tornare qui ad aiutare la squadra a tornare in Liga. Prima o poi parlerò per entrare nella direzione tecnica ma non so se giocherò uno, due, tre anni”.
Ruolo in campo – “Sì, gioco esterno destro o trequartista”.
Classifica dei vari esterni a destra – “Ehi, ma questi sono forti… io arrivo ultimo. Va bene: 1 Messi, 2 Salah, 3 Robben, 4 Di Maria, 5 Figo, 6 Saka, 7 Yamal, 8 Raphinha, 9 Beckham, 10 Suso”.