Luis Alberto: “Senza Covid avremmo potuto lottare per lo Scudetto”
Luis Alberto torna a parlare di Lazio. L’ex numero 10 biancoceleste, oggi in forza all’Al-Duhail in Qatar, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Flashcore.it, nella quale ha toccato diversi temi: dal sogno Scudetto della stagione 2019/2020, sfumato a causa del Covid, al suo rapporto con mister Inzaghi. Il fantasista spagnolo ha parlato anche di come si stia trovando nel campionato qatariota e delle prospettive della nazionale spagnola, ammettendo che un suo ritorno nelle Furie Rosse è molto difficile, visto anche il livello del campionato in cui milita attualmente.
LUIS ALBERTO: “NELLA STAGIONE 19/20 ERAVAMO IN GRADO DI LOTTARE PER LO SCUDETTO. INZAGHI È COME UN PADRE”
LAZIO – “Ho dei ricordi molto belli. Il secondo anno è stato un po’ straordinario perché sono riuscito a segnare molti gol perché ero praticamente un attaccante, era diverso. Ma se devo tenere una cosa, è la stagione 2019/2020 fino a quando è arrivato il COVID. Ci siamo divertiti ad allenarci e a giocare, e avevamo un grande gruppo”.
“Siamo stati quasi in grado di lottare per lo scudetto, cosa molto difficile per la Lazio perché in Italia ci sono squadre che erano sopra di noi in termini di stipendi, come Inter, Milan, Juve e molte altre. La verità è che siamo riusciti a competere e a divertirci, e questa è stata la cosa migliore. Avevamo un ottimo staff tecnico e un ottimo gruppo di persone. Credo che quell’anno, fino a quando non è arrivato il COVID, siamo stati in grado di lottare per lo scudetto, il che è stato qualcosa di straordinario”.
INZAGHI – “Com’è stato lavorare con Inzaghi? È stata un’esperienza. All’inizio è stato difficile anche per lui, perché si trattava della sua prima occasione da allenatore. Sicuramente non è lo stesso di adesso perché è migliorato molto, ma è stato straordinario. Simone, oltre a essere un allenatore, è una persona molto vicina, cerca di aiutarti il più possibile e per noi, più che un allenatore, è stato come un padre nello spogliatoio. Ci ha sempre sostenuto sopra ogni cosa ed è stata una bellissima esperienza. Grazie a questo, abbiamo ancora un rapporto”.
LUIS ALBERTO: “TORNARE IN NAZIONALE? BISOGNA ESSERE REALISTI. NON PENSO ANCORA AL RITIRO”
L’ARRIVO IN QATAR – “È stato un po’ difficile prendere la decisione perché ero stato a casa a Roma per otto anni, quindi l’impatto è stato diverso. Ma l’organizzazione è buona. Ci sono ancora cose da migliorare. Sei abituato a vedere tutti gli stadi pieni e questa è stata la cosa più difficile da accettare fin dall’inizio, ma il campionato sta crescendo poco a poco e credo che raggiungerà un livello molto, molto più alto”.
“Sappiamo di avere una buona squadra. Abbiamo Marco Verratti, che per me può ancora essere tra i migliori centrocampisti del mondo. È un fuoriclasse. È vero che non abbiamo iniziato bene il campionato, ma con l’ultima partita siamo tornati in corsa. Abbiamo un’altra partita importante contro l’Al-Gharafa e sappiamo che se la vinciamo possiamo lottare per la QSL, che alla fine è il nostro obiettivo e la cosa più importante”.
NAZIONALE SPAGNOLA – “Se penso di poter tornare? No, bisogna essere realisti. Ho avuto la possibilità di tornare nel 2019, ma non ho potuto giocare. Penso che abbiano già un gruppo giovane e pronto per la Coppa del Mondo, anche se cambiano alcuni giocatori. Tornare è praticamente impossibile. Non c’è nulla di sicuro al 100%, ma credo che il mio sia già un passo indietro, chiaramente”.
IL RITIRO – “Se terminerò la carriera qui? Al momento non lo so. Una volta che ho fatto il passo per essere qui, ho cercato di divertirmi il più a lungo possibile. Dico sempre che finché il mio corpo mi dirà che sto bene fisicamente, cercherò di giocare il più a lungo possibile perché il sogno che avevo fin da bambino era quello di fare il calciatore. Non penserò al ritorno in Spagna, mi godrò il momento. Cercherò di vivere gli anni migliori e possibilmente di prolungarli il più possibile. Come ho detto, voglio divertirmi e non pensare ancora al ritiro”.