Inter, Marotta: “Ecco alcuni dati…”. Chivu: “Si riparte competitivi, più ibridi e imprevedibili, gruppo e società hanno dimostrato. Chiedo…”
Conferenza stampa di apertura della stagione 2025/26 per l’Inter che ha parlato oggi nelle figure del presidente Giuseppe Marotta e l’allenatore Cristian Chivu. Di seguito, le loro dichiarazioni principali.
MAROTTA
“Nel percorso recente, gli ultimi cinque anni, grosso modo il ciclo Inzaghi, in Italia siamo la società che ha vinto di più, sette titoli, più punti in Serie A, abbiamo partecipato con continuità alla fase dei gironi e qualificazioni successive alla Champions League, cosa che alcuni nostri competitor non hanno fatto, due finali di Champions League, traguardo storico e difficile, frutto di un lavoro dove abbiamo disputato 63 partite, decine in più di qualche nostro competitor e una nuova proprietà, presenza continua che ci ha dato una grossa mano in maniera silente. Ad Appiano Gentile sono stati stanziati investimenti nuovi, un processo di innovazione per renderlo più moderno per i tempi che corrono e lo faremo anche per il centro sportivo di Interello. Siamo arrivati secondi per un centimetro e dobbiamo cercarlo di colmare, è una impresa difficile e ripartiamo con le stesse ambizioni.
L’Inter ha una storia e un palmares da difendere, vogliamo vincere e ripartiamo con un nuovo ciclo, un allenatore nuovo, Cristian Chivu. Sono state scritte tante cose, un rincalzo, una seconda scelta, niente di più falso: quando abbiamo delineato un modello di squadra da costruire, abbiamo individuato un profilo e abbiamo avvalorato la tesi di questo giovane allenatore che conosce l’ambiente, i valori di questa società e i giocatori, un leader di questo gruppo. Infine, l’under 23 di Stefano Vecchi, allenatore che viene dal settore giovanile, ulteriore merito di orgoglio e appartenenza, sarà una fucina di giovani talenti.
Il fatto che una squadra riesca a confermare i giocatori della stagione precedente significa assolutamente mettere un tassello già importante; il calciomercato è un qualcosa di interessante, leggere novità ma in realtà bisogna capire che all’interno ci sono già valori oggettivi importanti. Investimenti mirati, non nascondo che un elemento importante sia Lookman, penso sia nel taccuino di tutti i direttori sportivi ma è dell’Atalanta, abbiamo un rapporto ottimo con la famiglia Percassi, qualche parola l’ho scambiata e non aver paura di chiedere giocatori bravi; quello che succederà è prematuro, se ci saranno le condizioni ci sarà una negoziazione in pochi giorni, altrimenti ci sarà una scelta differenza. Che vantaggi ci può dare? La qualità che non scopro io e poi trasmettere concetti importanti ai giocatori giovani e questo dà valore all’intera rosa.
Leoni? Farebbe comodo a tutte le società ma ora la priorità è per altri giocatori e altri ruoli; riconosciamo il suo valore ma non dimentichiamo Pio Esposito che arriva dal Settore giovanile. Il Parma ha fatto una operazione intuitiva dalla Sampdoria e ora ha un bel patrimonio”.
CHIVU
“Si riparte con spirito giusto per rimanere competitivi; le aspettative sono come sempre da quando questa squadra è nata, sempre dare l’identità, mantenere la lealtà, la passione per poi arrivare al raggiungimento degli obiettivi. Una squadra che arriva a vincere titoli, arrivare nelle finali è testimonianza di un gruppo solido, consapevole di quello che ha e quello che può dare. La nostra attenzione è quella di essere aggressivi, verticali, capendo i momenti della partita e della stagione.
Non guardiamo indietro, al passato e non vogliamo prenderci nessuna rivincita: guardiamo al presente, quello che vogliamo costruire per il futuro, abbiamo ereditato qualcosa di costruito con alti e bassi e abbiamo l’obbligo di rimanere ai vertici, daremo sempre il massimo per raggiungere gli obiettivi, poi a parole è tutto semplice ma questo gruppo, questa società ha dimostrato che è unita, ha voglia di incidere, rimanere nei vertici del calcio italiano e non solo.
Cosa pretenderò dai giocatori? Rispetto per il compagno, per se stessi, per la società nella quale si gioca, parte tutto da quello, dall’integrità e voglia di superare tutto, anche i momenti di fatica o quelli non semplici da gestire. Non vogliamo lanciare slogan, vogliamo tornare ad essere competitivi come negli ultimi anni.
Qualche novità? Un Inter che vuole essere più ibrida e imprevedibile, ha giocatori in grado di capire determinate cose e adattarsi. Il gruppo è maturo, con una certa esperienza, che sa accettare a volte le critiche e situazioni non comode a livello mentale, c’è stata amarezza e voglia di ottenere qualcosa di importante: il bello del calcio è che arriva la partita, la stagione successiva e si riparte da zero, una fonte di motivazione che ti fa lavorare un po’ di più e avere più ambizione e consistenza per quanto riguarda il futuro.
Con la società siamo sempre in contatto, condividiamo le stesse idee e sicuramente siamo aperti a delle opportunità, manca ancora un mese di mercato.
Leoni e Pio Esposito a livello umano? Saranno il futuro del calcio italiano, per molti anni rappresenteranno la Nazionale italiana di calcio.
Cosa mi piace? La responsabilità che mi è stata data, è una bella sfida, poi tornare nella società che mi ha dato tanto lo è ancora di più, farò del mio meglio per essere all’altezza e dare anche io qualcosa di importante come mi hanno dato loro“.
Il centrocampo? Numeroso, abbiamo tanti giocatori, molto bravi e forti. La mia idea è che in alcune partite saranno in tre, in altre in due, poi i nomi li sceglieremo in base alla prestazione della settimana, all’avversario e Calhanoglu sono contento sia tornato sano, ha lavorato molto in questa estate e ha tanta voglia di rifarsi; in America era amareggiato di non poter dare il suo contributo alla squadra.
I giocatori fanno la differenza, non un allenatore senza i giocatori. Cerchiamo di dare una identità da subito per non essere impreparati quando dobbiamo cambiare qualcosa nella stagione, alleneremo più moduli e cercheremo di essere pronti a cambiare sia dall’inizio che a partita in corso. Io spero di incidere con buon senso, cattiveria, sorriso, insieme al mio staff e cercherò di capirli, di parlargli, sono uomini che come noi hanno dei problemi e qualcosa nella testa, credo molto nella comunicazione e non a caso ho fatto sei anni di Settore giovanile, all’inizio non sapevo fare nemmeno questo e ho preferito abituarmi ad essere empatico. Mi fa piacere aver trovato grandi campioni, io li ho sempre stimati e ammirati“.
Qui il video completo pubblicato sui canali ufficiali del club nerazzurro.
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