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Genoa Enrico Preziosi: “Non compromettiamo il prossimo campionato”

Redazione
Genoa Preziosi

GENOA ENRICO PREZIOSI Poco prima dell’ora di cena il Premier Conte ha allungato fino al 3 Maggio le misure di sicurezza. Questo significa che ogni possibile ripresa di allenamento sarà posticipata fino a tale data

GENOA ENRICO PREZIOSI Il dirigente del Grifone, poco prima delle parile di Conte, a Radio Kiss Kiss Napoli, ha parlato della possibile ripresa del campionato:

“Tutti vorrebbero finire il campionato, anche noi che non abbiamo una classifica che ci conforta. Ma noi come Genoa crediamo di poter portare la barca in porto, eravamo in netta ripresa, avete visto le ultime partite. Il campionato deve riprendere solo se ci sono le condizioni. I calciatori non sono robot. Ci vogliono 3-4 settimane dopo due mesi fermi”

GENOA ENRICO PREZIOSI Sull’individuazione di una possibile partenza, ecco il pensiero del Presidente:

“Si può pensare di giocare a giugno e luglio. L’importante è che questo campionato, che va finito, non comprometta quello prossimo. Se partiamo a fine maggio, e credo che ripartiremo a fine maggio, vuol dire che avremo giugno e luglio da giocare. Giocando ogni 3 giorni per fare le 12 partite. E sono due mesi che vanno via. Poi i calciatori, al di là delle ferie, non è che possono fare 12 partite adesso e poi altre 40 senza fermarsi. Ci vuole uno stop per i giocatori. Se è uno stop di 3 giorni è un conto, ma se è di tre settimane, poi bisogna rifare ancora 15 giorni di preparazione”

GENOA ENRICO PREZIOSI Il massimo dirigenza rossoblù ha poi parlato dell’emergenza nazionale:

“Si parla di meno infetti, di curva che scende, ma bisogna guardare anche ai 600 e rotti morti. Si immagina che maggio possa essere il mese giusto. E’ evidente che noi prima di mettere in campo i giocatori penseremo alla loro salute e a quella dei dipendenti. Ci stiamo preparando ad un discorso comune, non può esserci un caso isolato. Non è che ripartiamo senza un minimo di protocollo”

Ultimo tema importante, quello del calciomercato che potrebbe risentire di una crisi senza precedenti:

“Diventa una caduta un po’ particolare perché non si ferma solo al fatto dello sponsor. Uno sponsor è una persona che mette un nome per farsi pubblicità. Ma se l’azienda che fa lo sponsor non ha introiti, è ferma, è ovvio che non ti dia più soldi. Chi fa girare il calcio non è solo Sky, ma ci sono anche sponsor, merchandising, che comunque influiscono sul mondo del calcio. Il mercato sarà molto più povero perché non ci saranno risorse infinite nelle società. Aiuto FIFA? In Europa si va verso la direzione che ognuno si fa gli affari propri. E anche nel calcio mi pare che si farà così. Se noi partiamo a maggio e l’Inghilterra parte a giugno, è tutto finito. Bisogna capire come ripartiamo e se ripartiamo tutti insieme, ma io ho dei dubbi”