Fiorentina, Ndour: “Possiamo e dobbiamo sognare l’Europa”

FIORENTINA NDOUR – Arrivato alla Fiorentina in occasione del mercato invernale, Cher Ndour ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.
Così il centrocampista classe 2004 ex Benfica e PSG: “Sono sempre stato un ragazzo con un forte bisogno di stimoli. L’esperienza all’estero è stata quindi perfetta per me. A 16 anni non è facile lasciare casa e gli amici. Mi sono ritrovato in un nuovo paese con una lingua del tutto nuova, cibo diverso, persone diverse. Ma sono stato fortunato, mi hanno accolto benissimo fin da subito. Ho imparato velocemente il portoghese e da quel momento è stato tutto più facile. Mi ha permesso di crescere molto sia a livello calcistico che umano“.
FIORENTINA NDOUR – Continua: “Io sono nato e sempre cresciuto in Italia. È il mio paese, è metà del mio cuore. Mio papà è da tanto tempo in Italia ed è molto affezionato anche lui. Siamo tutti felici di questa scelta. Poi anche a livello calcistico ho fatto tutte le giovanili con la maglia azzurra e adesso sono in Under 21. Non ci sono mai stati dubbi“.
Di seguito: “Io sono arrivato a Parigi giovanissimo. L’ufficialità della notizia è arrivata quando ero a fare l’Europeo con l’Under 19. È stato un mix di emozioni davvero incredibile. Gigio Donnarumma mi ha fatto subito i complimenti e mi ha presentato tutti. Ha reso più facile il mio inserimento. Ho trovato bravissime persone, molto umili. Mi hanno accolto come se fossi lì da tempo. Mbappé? Oltre che un fenomeno è un bravissimo ragazzo. In allenamento faceva cose che non sono normali. In partita le risolveva tutte lui, è incredibile. Mi ricordo i post allenamenti passati insieme. Facevamo delle sfide di basket in piscina“.
Continua: “Dopo cinque anni all’estero, iniziavo a sentire il richiamo di casa. Credo che Firenze sia la piazza giusta. È un grande club, una squadra molto giovane con un progetto a lungo termine. I tifosi sono grandiosi e il centro sportivo incredibile. C’è tutto per lavorare al massimo. Ho stretto subito un bellissimo rapporto con tutti. Era la prima volta che arrivavo in uno spogliatoio dove capivo subito la lingua. Un grande vantaggio (ride ndr). Ho legato di più con Moise, Albert (Gudmundsson) e Richardson. Poi c’è Dodò che è l’anima dello spogliatoio. È sempre felice, sempre col sorriso. Soltanto sentendolo parlare ti mette allegria“.
Poi: “Possiamo e dobbiamo sognare l’Europa. Abbiamo tutte le capacità per arrivarci. Le ultime due vittorie con Juventus e Atalanta ci hanno dato una forte spinta, non solo a livello di punti, ma soprattutto per la fiducia e la consapevolezza. Se bisogna sognare, dobbiamo farlo in grande“.
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