Chiesa: “La Juve? Thiago Motta non mi voleva. Sul Liverpool…”

CHIESA JUVE THIAGO MOTTA – Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Federico Chiesa ha parlato di questa sua stagione al Liverpool nonché dell’addio alla Juve avvenuto quasi un anno fa.
Così l’ala: “Questo anno al Liverpool positivo perché una Premier non si porta a casa tutti i giorni. Il dispiacere di non aver giocato abbastanza c’è, però bisogna guardare all’annata nel suo complesso: vincere è sempre bello. Mi mancava un’esperienza all’estero, dopo Firenze mi ero spostato solo a Torino. Vivere in una cultura e in un contesto diversi mi ha fatto crescere come uomo. Sono orgoglioso di ciò che ho fatto. Tutti parlano dell’intensità della Premier ma io ho visto anche notevole qualità. Io ho giocato con fenomeni e in quasi tutte le squadre qui ci sono giocatori forti e importanti, anche in quelle di seconda fascia. Del Liverpool mi ha colpito la passione dei tifosi, l’atmosfera ad Anfield è qualcosa di unico. Salah è impressionante, da Pallone d’oro“.
CHIESA JUVE THIAGO MOTTA – Prosegue: “Con Allegri ho giocato tutta la stagione da seconda punta e i miei gol li ho fatti, anche Slot ha deciso di provarmi lì e io sono contento. Se due tecnici vincenti hanno visto in me le potenzialità per giocare punta vuol dire che posso farlo. Slot? Per mentalità vincente ricorda Allegri, venendo dall’Olanda ha però una metodologia diversa. Tutti pensavano che potesse far fatica invece ha dimostrato di essere un grande tecnico con idee moderne di calcio. Abbiamo vinto la Premier meritatamente“.
Poi: “L’addio alla Juve? Non mi è mai stato offerto il rinnovo, c’erano stati dei contatti per parlarne dopo l’Europeo ma nessuno si è più fatto sentire. Quando sono rientrato dopo le vacanze e il matrimonio ho parlato subito con Thiago Motta, che mi ha detto chiaro e tondo: ‘Non fai parte del progetto, cercati una squadra’. Però provo grande affetto per la Juve e i tifosi. Sono stati chiari fin dal primo giorno, mi hanno fatto lavorare per due settimane con la squadra, poi Motta non mi ha voluto più. Io sono un professionista, ho accettato e ho continuato ad allenarmi per cercarmi un’altra squadra. È stato un grande dispiacere perché io tengo molto alla Juventus e pensavo di poter dare ancora tanto“.
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