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Barcellona nel caos: Laporta sotto assedio per il caso Olmo

Manos Staramopoulos
Laporta Mbappè Real

Il Barcellona è nel caos, e il presidente Joan Laporta si trova in una posizione sempre più precaria. La vicenda legata al mancato tesseramento di Dani Olmo e Pau Victor ha sollevato un polverone che rischia di travolgere l’intera amministrazione blaugrana. La Liga e la RFEF hanno infatti respinto la registrazione dei due giocatori, stringendo ulteriormente i margini di manovra per il club catalano.

La situazione ha innescato una “guerra civile” all’interno della società, con i gruppi di opposizione che hanno formalizzato una richiesta di dimissioni immediate per Laporta e la sua giunta.

L’opposizione incalza

In una dichiarazione congiunta, le piattaforme e associazioni avversarie non hanno usato mezzi termini:

“È ora di un cambiamento. Chiediamo le dimissioni immediate dell’amministrazione Laporta per aprire la strada a una nuova era, con una gestione più professionale e responsabile”.

Nel caso Laporta si mostrasse riluttante, l’opposizione ha preannunciato la possibilità di avanzare un voto di sfiducia o, in ultima istanza, una mozione di censura.

Il comunicato ufficiale

Nel testo del comunicato, si sottolinea la frustrazione per l’inerzia dell’attuale dirigenza e la necessità di una visione chiara e lungimirante:

“Non possiamo continuare a negare la realtà. L’attuale gestione ha portato il club a una situazione insostenibile. Se non reagiamo ora, rischiamo di perdere ciò che amiamo”.

L’opposizione propone tre scenari:

  1. Dimissioni immediate: per consentire un nuovo corso gestionale.
  2. Voto di fiducia: per consentire ai soci di decidere il futuro dell’amministrazione.
  3. Mozione di censura: se le richieste non verranno accolte, con tutti i rischi di instabilità che questa scelta comporterebbe.

Laporta in bilico

Il presidente, noto per le sue capacità di navigare tra crisi e difficoltà, è ora chiamato a una risposta decisa. Ma riportare ordine e consenso in un momento tanto critico appare un’impresa titanica.

La “guerra” a Barcellona è solo agli inizi, e il futuro del club potrebbe presto dipendere da scelte difficili, sia sul campo che nelle stanze dei bottoni.

 

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