Atta: “Interesse del Napoli? non so se sia vero. Sogno la Francia”
Arthur Atta è la rivelazione di questo inizio di campionato dell’Udinese. Sta convincendo tutti a suon di prestazioni da 7 in pagella ed ha già messo un gol a referto non banale, a San Siro contro l’Inter. Il centrocampista francese ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui si è raccontato tra voci di mercato, in cosa può migliorare e nel curioso paragone con Jude Bellingham. Di seguito le sue parole.
UDINESE, ATTA: “SIAMO SULLA STRADA GIUSTA, MA DOBBIAMO SEMPRE MIGLIORARE. NON SO SE SIA VERO L’INTERESSE DEL NAPOLI”
INTERESSE DEL NAPOLI – “Se ne ho parlato con Lucca? No. Mai. L’ho salutato un giorno che era in video chiamata con Iker Bravo. Non so se sia vero tutto questo interesse. Io cerco di dare tutto me stesso sul campo, voglio aiutare l’Udinese a stare nella parte sinistra della classifica, quello deve essere il nostro obiettivo. E poi migliorarmi, come le ho detto, sono nel posto giusto per crescere. Quel che posso dire è che la serie A mi piace, ora la conosco, sono già qui. Ma non penso davvero a cosa dirà il futuro”.
MOMENTO STORICO – “Credo che siamo sulla strada giusta, poi tutti dobbiamo sempre migliorare. Dovevamo vincere la gara col Cagliari, ci mancano quei punti. Quanto a me, sento la fiducia di mister Runjaic. Che mi dà tanti consigli. Penso, da mezzala sinistra, di aver trovato la giusta collocazione in campo. Aver fatto tanti ruoli da ragazzino mi ha aiutato. In Francia ho giocato ovunque, attaccante, ma pure davanti alla difesa”.
“Il passaggio da Thauvin e Lucca a Zaniolo e David, o Bayo, o Buksa è un miglioramento o peggioramento? Tutto diverso, difficile dirlo. Thauvin, gran fuoriclasse, era un 10 a cui piaceva fare il gioco, il passaggio. Stessa cosa fa ora al Lens. Lucca aveva fame davanti alla porta. Viveva per segnare. Zaniolo ha tanta qualità davanti. Il giocatore che più mi ha stupito quest’anno. E’ più fisico di Thauvin e si è integrato bene, è più attaccante e quando ha davanti la porta può sempre segnare. In Francia ne sentivo parlare quando lui era alla Roma. Davis partecipa più al gioco, gli piace, e ha un buon controllo di palla; Bayo cerca la profondità. Buksa è molto esperto, sa fare gol e lavora tanto per la squadra. Il più giovane Gueye (classe 2006) è molto veloce, ha un buon gioco aereo, è ambidestro”.
ATTA: “MI PIACE DRIBLARE PER USCIRE DA UNA SITUAZIONE COMPLICATA. SONO MIGLIORATO NEL PRENDERMI LE RESPONSABILITÀ. TRA FRANCIA E CHAMPIONS, SCELGO LA NAZIONALE. SEMBRO BELLINGHAM? NON È VERO”
DRIBBLING – “Cosa mi hanno insegnato a Rennes Dembèlè, Camavinga e Doué? Che puoi fare la differenza con la sfrontatezza. Da fermo puoi usare la tua qualità per uscire da una situazione. A tutti piace dribblare e fare il gesto. Ma io lo uso in quel modo. Devi sempre essere messo bene nel campo, sapere dove sono i compagni ma pure gli avversari. Il calcio è libertà, è ancora un gioco. Ma io voglio sempre vincere”.
CRESCITA PERSONALE – “In cosa sono migliorato? Nel prendermi le responsabilità. Passaggio, dribbling, tiro. Ora so che se sono libero e ho l’occasione devo tirare. Mi piace essere decisivo”.
PARAGONI – “Buksa dice che sembro Bellingham? Non è vero che sembro Bellingham, è vero che devo migliorare nell’ultimo passaggio. Nel mio ruolo, in A, ci sono due fenomeni come Anguissa e McTominay”.
LA FRANCIA – “Thauvin mi dice che sono tutti davvero fortissimi. E’ dura, c’è troppa qualità. Mai parlato con Deschamps. Tra Nazionale e Champions cosa scelgo? Nazionale francese”.
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