Villas-Boas: “Il calcio portoghese è gravemente malato”

Scontro al vertice tra Proenca e Gomes
Il presidente del Porto, André Villas-Boas, ha sollevato con fermezza la questione del profondo dissidio tra Pedro Proenca, ex presidente della Liga Portugal, e Fernando Gomes, attuale numero uno della Federazione calcistica portoghese (FPF). Durante il gala per i 111 anni della FPF, Villas-Boas ha definito il contesto attuale una “pace di superficie” che cela tensioni durature e strutturali.
Il conflitto si è intensificato a livello internazionale in occasione della candidatura di Proenca al Comitato Esecutivo UEFA. In una prima lettera, quest’ultimo dichiarava di avere il sostegno di Gomes; successivamente, una smentita ufficiale da parte del Comitato Olimpico Portoghese (COP) ha negato ogni appoggio. Un caso istituzionale che ha scosso le fondamenta della governance del calcio lusitano.
Villas-Boas: “Il sistema è in profonda crisi”
Nel suo intervento, Villas-Boas ha dipinto un quadro preoccupante del movimento calcistico nazionale, denunciando una persistente mancanza di visione condivisa anche tra i club più prestigiosi: Porto, Benfica e Sporting Lisbona. Secondo l’ex tecnico del Chelsea, il calcio in Portogallo soffre da tempo di un’illusione di progresso, mentre invece i problemi strutturali si accumulano.
“Ci stiamo illudendo da troppo tempo. Il calcio portoghese è malato. Le decisioni sui diritti televisivi vengono continuamente rinviate, il VAR è arretrato, e le tecnologie faticano a imporsi nel sistema”, ha affermato con amarezza.
Diritti TV, VAR e disunità tra i grandi club
L’affondo di Villas-Boas tocca nervi scoperti. I ritardi nell’organizzazione dei diritti televisivi e le lacune nel funzionamento del VAR sono indicati come segnali evidenti di un sistema disfunzionale. Ma è soprattutto la mancanza di coesione tra i club di punta a suscitare preoccupazione: “Benfica, Sporting e Porto non stanno lavorando in sinergia per il bene comune del nostro calcio”, ha evidenziato.
Un monito forte, che pone l’accento su come le frizioni interne stiano frenando il progresso del calcio lusitano, lasciandolo indietro rispetto ai principali campionati europei.
Verso una riforma o verso lo stallo?
L’appello di Villas-Boas sembra rivolto non solo ai vertici federali, ma a tutto il sistema calcistico nazionale. La necessità di riforme strutturali, maggiore trasparenza e coesione tra le parti è ormai urgente. Resta da capire se dalle parole emergerà un’azione concreta o se il calcio portoghese continuerà a navigare in acque agitate, tra crisi istituzionali e tecnologia in ritardo.
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