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Scommesse, il nuovo lato oscuro del calcio italiano: non siamo (ancora) negli anni ‘80

Anthony Ferrara
Espulsione a tempo

Scommesse: Tonali, Zaniolo e Fagioli e un cielo ricolmo di nubi sul futuro: le poche certezze maturate fin qui

Il pallone italiano, negli ultimi giorni, appare un po’ più sgonfio e potrebbe presto rotolare verso le varie aule dei tribunali, più che sul rettangolo verde. Una nuova inchiesta potrebbe coinvolgere il calcio nostrano e altri interpreti oltre quelli resi noti da Fabrizio Corona. L’ex paparazzo avrebbe ormai scoperchiato un nuovo “vaso di Pandora” sul mondo delle scommesse su siti illegali e, nella serata odierna, potrebbe anche rivelare la fonte diretta dalla quale ha ricavato le notizie che tengono imprigionato il calcio italiano.

Il nome vero e proprio non è ancora stato reso noto ma, a detta dello stesso Corona, si tratterebbe di uno zio di un ex calciatore dell’Inter ai tempi del Triplete. Dopo le prime indiscrezioni emerse su presunti illeciti compiuti da Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, gli altri tre calciatori finiti sulla lista della Procura di Torino sono Sandro Tonali, Nicolò Zaniolo e Zalewski.

I due calciatori di Newcastle e West Ham, rispettivamente, hanno ricevuto l’avviso di garanzia a Coverciano e, prelevati dalla Digos di Firenze direttamente dal ritiro della Nazionale alla vigilia degli impegni per le qualificazioni agli europei, verranno indagati per scommesse su siti illeciti. L’ultimo, ma non ultimo, nome rivelato è quello di Zalewski, terzino polacco in forza alla Roma. La situazione del terzino giallorosso potrebbe però complicarsi nel caso in cui venisse confermata una presunta scommessa giocata sulla propria ammonizione in un RomaSalernitana dello scorso 22 maggio. Cartellino giallo sventolato al polacco dopo un’azione di ripartenza dei granata al minuto 94.

Scommesse, il nuovo lato oscuro del calcio italiano: non siamo (ancora) negli anni ‘80

La sensazione è che, l’indagine in questione, sarebbe comunque in una fase ancora piuttosto embrionale. Da quanto si apprende in questi giorni, soprattutto dalle dichiarazioni dello stesso Corona, sarebbero almeno cinquanta le personalità coinvolte in questo nuovo caso che attanaglia il mondo del calcio. Tuttavia, per dovere di cronaca e comunque prima di qualsiasi gogna mediatica generale nei confronti dei protagonisti, ci troviamo, almeno per il momento, ad anni luce di distanza dal periodo contraddistinto dal buio totale che caratterizzò la stagione 1979/1980, ossia quella in cui scoppiò il Totonero.

Vero, siamo di fronte ad un caso da non sottovalutare, soprattutto in relazione ad una piaga come quella della ludopatia. Eppure, almeno dalle informazioni in possesso degli Inquirenti e dei media che si stanno imbattendo in tutto ciò, la faccenda in questione non avrebbe nulla a che fare con delle combine volte a alterare i risultati delle partite, quanto ad una patologia da curare a prescindere dal ruolo ricoperto dai protagonisti fuori dal campo.

Occorre, inoltre, fare una seria distinzione tra match fixing, (ossia la volontà di indirizzare e alterare una partita in base ad una combine) e il semplice betting, vale a dire una scommessa puntata da un atleta senza che quest’ultimo influisca in qualsiasi modo sul risultato finale. Secondo le norme vigenti, ai calciatori è vietato scommettere su eventi FIFA, UEFA e FIGC, mentre non sono proibite le scommesse piazzate su altri sport. Se confermate le puntate sui singoli giochi quali BlackJack e Poker, come ammesso da Zaniolo, il procedimento sportivo andrebbe a coinvolgere i singoli calciatori, ma non le squadre (precedenti o attuali) detentrici dei cartellini. Discorso diverso andrebbe affrontato se, le società stesse, fossero a conoscenza del fatto e non avessero denunciato. In tal caso, si potrebbe assistere ad una sanzione pecuniaria, in prima istanza.

Scommesse, il nuovo lato oscuro del calcio italiano: non siamo (ancora) negli anni ‘80

Insomma, almeno in questa prima fase, il pallone sarebbe sì un po’ più sgonfio, ma non certo ancora contaminato dall’alterazione di risultati già prestabiliti come accaduto in passato. A meno che, dal famoso “vaso di Pandora” citato poco sopra, non escano ulteriori sorprese che potrebbero davvero sconvolgere, nuovamente, il mondo del calcio italiano. Il cielo azzurro del pallone nostrano resta comunque avvolto da nubi di mistero, nella speranza possano essere spazzate a breve, al fine da distinguere una piaga sociale da curare nei singoli, da un cataclisma di carattere generale.

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