Orsolini: “Ho valutato l’Arabia, ma ho rifiutato e non mi pento”
Foto © Stefano D’Offizi
Riccardo Orsolini è il giocatore simbolo del Bologna di Vincenzo Italiano e, sia in termini di gol che di prestazioni, ha iniziato la stagione come aveva finito la scorsa: sono 5 i gol messi a referto dall’azzurro in undici giornate, che lo rendono l’attuale capocannoniere del campionato insieme a Calhanoglu.
In estate però, Orsolini fu ad un passo dal lasciare non solo i rossoblù, ma anche l’Italia: il classe ’97 infatti, fu molto vicino all’Arabia Saudita, più precisamente all’Al-Qadsiah, squadra che ha già fatto spesa dal nostro campionato dopo aver acquistato Mateo Retegui dall’Atalanta per 67 milioni di euro. I sauditi avevano offerto 25 milioni di euro ai felsinei e ben 10 milioni netti a stagione all’attaccante che, però, ha fatto una scelta di cuore rispedendo l’offerta al mittente. In un’intervista a Cronache di Spogliatoio, Orsolini ha confermato l’interesse concreto del club arabo e di non aver rimpianti nell’aver declinato l’offerta. Di seguito le sue parole.
BOLOGNA, ORSOLINI: “SAREI UN’IPOCRITA SE DICESSI DI NON AVER PRESO IN CONSIDERAZIONE L’ARABIA. NON CREDO ME NE PENTIRÒ”
LA TENTAZIONE ARABA – “Non nego di non aver preso in considerazione l’offerta dall’Arabia, perché sarei veramente un ipocrita a dire il contrario. Ho preferito dare spazio all’emotività piuttosto che al portafoglio. È stata un’offerta, non nego, molto ricca, che avrebbe potuto cambiare ancora di più la mia vita. Però ci ho riflettuto un po’. Avrebbe cambiato la… generazione Orsolini. Io gioco a pallone perché mi piace, mi diverte e mi crea delle emozioni. In questo momento sentivo di poter ancora dare qualcosa alle mie emozioni”.
“Quindi – ha proseguito Orsolini – ho preferito dare spazio all’emotività piuttosto che al portafoglio. Poi una volta che ho rifiutato detto: ‘Oddio, ma ho fatto bene?! Sono stato un fesso?!’. Però dai, a parte quello, penso che il calcio sia divertimento, penso che il calcio sia emozione. Questo è come io vivo il calcio, è quello che a me trasmette il calcio. Io voglio divertirmi, voglio andare al campo col sorriso tutti i giorni, voglio circondarmi di persone che mi vogliono bene, che hanno piacere a stare insieme a me e quindi quello per me è la cosa fondamentale”.
L’AMORE PER BOLOGNA – “Sono da tanti anni a Bologna perché mi sono trovato in un ambiente che mi ha permesso di avere tutte queste cose qui. E quindi io quando sto bene io riconosco il valore delle persone, riconosco l’affetto che hanno nei miei confronti, sono molto rispettoso di questi codici d’onore, chiamiamoli così. E quindi questa è stata la mia scelta. Non è stata una scelta sofferta perché comunque sapevo cosa avevo qui. Spero di non pentirmene, ma non penso proprio“.