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Milan, Piatek: “Ho sempre sognato di giocare con la 9”

Redazione

Milan Piatek – Lo scorso anno, Krzyzstof Piatek è stata una vera rivelazione. Dopo una prima parte di campionato eccellente con la maglia del Genoa, il Milan è riuscito ad accaparrarsi il talento polacco nel mercato di gennaio.

Da quando il Milan è tornato in campo, pre campionato compreso, Piatek non ha ancora messo a segno un gol. Non ci sarebbe nulla di strano, se sulle spalle dell’attaccante non ci fosse il numero 9.

In un’intervista rilasciata a Foot Truck, a Piatek è stata sottoposta proprio la domanda inerente alla “maledizione di Inzaghi”.

 “L’allenatore mi ha detto scherzando che le persone prendono sul serio queste cose. In spogliatoio, dopo la partita con il Brescia in cui la palla ha quasi attraversato la linea, i compagni mi hanno detto che era colpa del 9, ma io ho sempre voluto giocare con quella”. 

La condizione fisica.
“Dopo le amichevoli pre stagionali non ero pronto fisicamente come lo sono adesso. Il gioco di Giampaolo? Bisogna impararlo e questo richiede tempo”.

Le difese della Serie A.
“Ci sono situazioni, come a Cesena, in cui i difensori mi tenevano per entrambe le braccia, come in una battaglia. E’ strano che in Italia gli arbitri difendano i difensori più che gli attaccanti”.

Lo scorso anno una stagione da incorniciare.
“Non me l’aspettavo. Se segni 30 gol in 48 partite non è fortuna, lo è se magari ne segni 8 in 6 partite”.

Milan Piatek – Come ti vedi come attaccante.
“In Italia dicono che sono il tipico polacco, sempre in area. Le statistiche non mostrano queste cose, tocco spesso la palla e seguo la squadra, ma la gente dice che devo lavorare per giocare fuori dall’area”.  

Com’è il gruppo?
“Kessié scherza sempre. E’ un ragazzo molto positivo e incredibilmente pazzo. Non si preoccupa, entra nello spogliatoio sparando, danzando, mette la musica dal cellulare di tutti”. 

Come ti trovi con Paquetà?
 “A volte comunichiamo in uno scarso italiano, a volte lui dice qualcosa in portoghese. Gattuso era confuso su come mai fossimo così d’accordo, ma siamo amici molto uniti”.

E’ molto talentuoso.
“Ha un potenziale incredibile. Non è solo tecnica, ma gambe davvero forti e fisico. Ha senso del rischio, a volte Giampaolo si arrabbia, ma è un giocatore di cui fidarsi”.