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Milan-Inter, il paradosso della beffa: la nota lieta per Conceicao

Anthony Ferrara
Reijnders Pulisic rinnovi

Milan-Inter, ventitreesima giornata del campionato di Serie A, finisce con un pareggio che fa rammaricare un po’ tutti: atteggiamento giusto

MILANINTER – Sembrava “non esserci due senza tre“, dopo il blitz di Reijnders in area nerazzurra per la rete dell’1-0 e le due affermazioni consecutive tra Serie A (a settembre) e in SuperCoppa Italiana, con il Milan che aveva trovato un Trofeo nella calza della Befana in seguito ad una rimonta pazzesca. Stefan De Vrij, però, indossa i panni di guastafeste del Diavolo e, al minuto 93 di una gara vissuta al cardiopalma, consente all’Inter di pareggiare una partita che, per i nerazzurri, sembrava quasi stregata.

I nerazzurri, fermi al triplo palo nel corso della seconda frazione, si gettano alla disperata ricerca del punto del pareggio di una partita che, oggettivamente, non avrebbero meritato assolutamente di perdere (tutt’altro). La stracittadina di questo pomeriggio, all’orario dell’aperitivo, lascia comunque un retrogusto amaro nel Milan di Conceicao per le modalità con le quali la squadra di Inzaghi consegue il punto dell’uno a uno e riporta il Diavolo sulla terra.

Il Milan ritrova lo spirito, non la vittoria: mezzo pieno o mezzo vuoto?

La nota lieta della serata meneghina riguarda una compattezza e un’unità d’intenti all’interno di uno spogliatoio che, di fatto, causava il più grande timore dei tifosi rossoneri in relazione agli ultimi avvicendamenti in ottica mercato e per quanto visto in campo. La mini-rivoluzione di gennaio sembrava poter togliere ulteriori certezze a una squadra reduce dalla disfatta di Zagabria, la quale costerà parecchio in termini di stanchezza e che ha già inciso notevolmente sui conti del club. Con una prestazione gagliarda, nella quale sono emersi diverse note positive e alcuni singoli che hanno tentato di riavvolgere un filo rossonero nella propria storia con il Milan apparso quasi sfilacciato (su tutti, quelli di Tomori, Pavlovic e Theo Hernandez), la chiamata alle armi del Sergente Conceicao alla vigilia lascia, quantomeno, la sensazione che il gruppo possa remare dalle parti del tecnico.

Il paradosso della beffa di una partita che poteva sembrare stregata per l’Inter, smuove di pochissimo la classifica dei rossoneri in ottica qualificazione Champions, ma lascia un barlume di speranza in termini di compattezza, abnegazione e spirito di sacrificio. Un elemento, questo, che prescinde dalle questioni tecnico-tattiche e che risulta tanto fondamentale, quanto essenziale, nell’economia di una squadra a caccia di nuove certezze. “Mezzo pieno, o mezzo vuoto? Questo è l’unico bicchiere che abbiamo”, canta il tifoso (nerazzurro) Max Pezzali: un’asserzione che ben rappresenta anche il tardo pomeriggio vissuto dal Milan. Tradotto: con tutte le lacune tecniche e caratteriali, il Mister deve fare il massimo con ciò che ha a disposizione.

Milan-Inter, la nota lieta di Conceicao: Reijnders in rete, ma i cambi…

Il Derby di oggi ha mostrato, infatti, qualora ancora ve ne fosse bisogno, l’assoluta necessità di intervenire sul mercato in una zona completamente lasciata in balia degli eventi: la mediana. L’ingresso di Terracciano, schierato in mezzo al campo al posto di Musah, ne è l’esempio lampante. Che la squadra di Conceicao sia inferiore numericamente e qualitativamente ai dirimpettai del Naviglio, appare cosa nota, ma il tecnico porta a casa la sicurezza di poter contare su un gruppo, per lo meno, disposto a lottare per il bene del club. E in questo determinato momento storico, per il Diavolo, è già un notevole passo avanti.

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