Marotta, uno dei top player dell’Inter: “Ecco come l’ho rilanciata”

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto per trattare diversi temi a sfondo nerazzurro: da Spalletti a Conte
Ha rilanciato l’Inter dal momento esatto in cui ha messo piede a Milano dopo la grande esperienza vissuta alla Juventus. Ci è riuscito dopo aver apportato sensibili cambiamenti nella mentalità di una squadra reduce da qualche anno buio, ma con la consapevolezza di poterla riportare agli antichi splendori, quelli vissuti con Antonio Conte e Simone Inzaghi. Tra i tanti top player dell’Inter ce n’è uno, in particolare, non conosciuto per i grandi gesti tecnici compiuti nel rettangolo verde o le grandi parate, quanto per il modo di amministrare una società installando una mentalità vincente pur dovendo rinunciare a qualche figura importante, come quella di Luciano Spalletti, ad esempio: Giuseppe Marotta. L’attuale tecnico della Nazionale aveva infuso gioco e ritmo alla squadra nerazzurra, ma non abbastanza per meritare la conferma con l’avvento dello stesso dirigente in società.
Marotta, uno dei top player dell’Inter: “Ecco come l’ho rilanciata”
Ospite dell’Università Luiss di Roma, l’amministratore delegato ha toccato diversi temi a sfondo nerazzurro dichiarando: “Nel 2019, appena giunto a Milano, sacrificai una figura importante come quella di Spalletti in favore di Conte, tecnico che conoscevo benissimo e condusse allo Scudetto già al secondo anno. La cultura insita in quel periodo nerazzurro non era vincente, così scelsi Conte, il quale rimpiazzò Spalletti, che considero comunque un grande allenatore, ma che faceva parte del passato: servivano cambiamenti. Ora, siamo felicissimi di Inzaghi per il modo in cui gestisce lo spogliatoio: sembra un amico dei calciatori, ma riesce ad infondere molto rispetto e disciplina nei propri confronti. Sono sicuro potrà fare ancora molta strada, perché ha dieci anni in meno di esperienza rispetto ai Conte e agli Spalletti, ad esempio”, ha chiosato Marotta.
Un’ultima battuta, poi, su Marcus Thuram, acquisto estivo rivelatosi carta vincente nel corso della stagione: “L’avremmo preso comunque, a prescindere dalla questione Lukaku. Serve anche tanta fortuna in questi casi, perché si è creata un’alchimia con Lautaro che, magari, la presenza di Lukaku avrebbe precluso”.