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L’addio di Giuseppe Rossi: “Mi sentivo imprendibile, la Fiorentina…”

Jacopo Petricciuolo

Giuseppe Rossi Fiorentina – Una carriera di alto livello, probabilmente poteva essere ancora più importante senza infortuni: si potrebbe riassumere così l’esperienza di Giuseppe Rossi nel mondo del calcio giocato. Da molti visto come uno dei talenti italiani più grandi degli ultimi anni, Pepito ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta Dello Sport parlando del periodo migliore della sua carriera e anche dell’esperienza a Firenze. 

Il meglio – Il miglior Rossi? Direi quello a metà dell’esperienza al Villarreal, 2011/12. E poi certo, i sei mesi alla Fiorentina, annata 2013/14. Lì ero a un altro livello rispetto agli altri. Mi sentivo imprendibile. Ero forte e in più sapevo di esserlo. Potevo cambiare le partite in un attimo. Sono cose che un calciatore prova solo in determinati momenti, poi alcuni riescono anche a mantenere quello stato di grazia per sempre,  ma si parla di Messi e Ronaldo”.

Esperienza a Firenze – A Firenze ho trovato una seconda casa, anche a livello letterale visto che ci ho preso una casa. Ogni 20 ottobre ricevo migliaia di messaggi di persone che mi ringraziano. Che cosa ho provato quel giorno? La sensazione di essere dentro a una pagina di storia. Mi ricordo bene tutto, soprattutto le facce dei tifosi, piangevano tutti. Sono tornato in campo dopo due ore di festeggiamenti e lo stadio era ancora pieno. Poi da quel giorno ho mangiato gratis per due-tre settimane”.

L’addio di Giuseppe Rossi: “Mi sentivo imprendibile, la Fiorentina…”

Rammarico – Vorrei rigiocare la finale di Coppa Italia del 2014. Fiorentina-Napoli, abbiamo perso 3-1, io avevo appena recuperato e non ero al 100%… Quella Fiorentina meritava di più? Non so, so solo che eravamo una squadra fortissima. E che giocava benissimo, ci trovavamo tutti a memoria, eravamo molto tecnici, uno spettacolo da vedere. Ed era proprio bello giocarci insieme. Di sicuro era una Fiorentina da Champions. Poi erano anni complicati, in cui la quarta non andava in Champions. Noi siamo arrivati per tre volte quarti”.

Su Palladino – Palladino lo conosco, ci ho giocato in Under21 e al Genoa; sta facendo un gran lavoro, le sue idee di calcio si vedono in ogni gara. Vediamo se riusciranno a mantenere questo ritmo, puntando magari all’Europa League come obiettivo finale”. 

Su Kean – Kean out col Como? Io sono a disposizione (ridendo). Si sarebbe trovato bene con uno come me, saremmo stati una coppia super. Ha caratteristiche diverse dalle mie. Lui che attacca la profondità, io che vengo incontro, sì ci saremmo trovati bene”.

 

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