Cremonese, parla Barbieri: “Nicola è speciale”
Foto © Stefano D’Offizi
Cremonese Barbieri Nicola – La sorpresa più grande di questo inizio di stagione è sicuramente la Cremonese. La squadra allenata da Nicola si trova attualmente al decimo posto in classifica e punta a raggiungere una salvezza tranquilla; il difensore classe 2002 Tommaso Barbieri ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta Dello Sport parlando della stagione in corso, ma anche dei punti di forza della rosa.
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Ingrediente speciale – “L’ambiente. Io mi trovo benissimo e già l’anno scorso ho capito di essere arrivato in una società importante, molto organizzata e ambiziosa. Siamo saliti in Serie A con una rosa composta da giocatori forti che poi è cambiata parecchio ma l’ambiente è rimasto lo stesso. Siamo una grande famiglia che lavora per un obiettivo comune”.
Nuovi arrivi e armonia – “Sì, la squadra è cambiata tanto con l’arrivo di giocatori che conoscono la Serie A e ci stanno dando una grossa mano. Ma quel che fa la differenza è lo spirito e la voglia di perseguire lo stesso obiettivo. Senza queste caratteristiche una gara come quella di domenica scorsa col Lecce, cominciata in salita, non la porti a casa”.
Sull’apporto di Nicola – “Tanto. Per noi è una figura importante, un punto di riferimento. Oltre a essere un bravo allenatore è anche una grandissima persona e così il suo staff. Ci spinge a dare tutto in campo, è un grande motivatore e lo dimostra con i fatti. È l’allenatore che ha utilizzato più giocatori, sa coinvolgere tutti”.
Ritorno dall’infortunio – “Ho sfruttato le occasioni che mi sono state date. Il problema al collaterale mi ha tenuto fermo per un po’, la squadra era più avanti, poi sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio anche in Serie A“.
Cremonese, parla Barbieri: “Nicola è speciale”
Su Vardy – “Il giocatore non ha bisogno di presentazioni. Colpisce la sua umiltà, la voglia di lottare, la fame che ha. Ti incita sempre anche quando sbagli, è uno che ti spinge a non mollare mai“.
Chimica di squadra – “È così, siamo tutti uniti e legati. Magari sto un po’ di più con i miei coetanei come Folino, Floriani e Nava, ma mi trovo bene anche con tutti gli altri”.
Passato alla Juventus – “Tre anni bellissimi tra Under 23 e prima squadra. Con Soulé, Yildiz, Fagioli, De Winter, Dragusin e tanti altri. Soulé e Yildiz avevano qualcosa in più rispetto agli altri, lo vedevi dal modo in cui toccavano la palla. Molto diverso da quello degli altri e dal mio”.
Debutto allo Stadium – “Mi stavo scaldando e sono stato chiamato per i minuti finali. Contro Mbappé, Messi e Sergio Ramos. I primi istanti non avevo coscienza di quello che stava succedendo. È stato il giorno più bello della mia vita. E ho pensato: ‘Stai giocando la Champions, ora fai quello che devi fare e goditela‘”.
Sfida a CR7 – “Giocavo nel Novara, ero stato aggregato alla prima squadra e già mi sembrava un sogno. Ci chiamano a fare un’amichevole alla Continassa. Gioco un tempo e devo marcare Ronaldo. Lì per lì cerchi di non pensarci: è andata abbastanza bene e a fine gara mi ha pure regalato la maglia”.
Sogno Mondiale? – “Quella con l’Under 17 in Brasile fu un’esperienza incredibile. A questo Mondiale non penso. Magari un po’ lo sogno, ma sono concentrato esclusivamente sulla salvezza della Cremonese”.
Modelli – “Al momento Hakimi e Nuno Mendes del Psg“.
Avversari più forti? – “Talmente tanti che non li ricordo”.
Sogno europeo? – “Mai, la salvezza è l’unica cosa che conta”.