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Coronavirus, fase 2: il calendario della Serie A

Redazione
Serie A

CORONAVIRUS FASE 2 – Il coronavirus ha bloccato il mondo e da mesi ormai ha fermato anche il calcio. Con la conferenza di ieri sera il Premier Conte ha parlato anche di campionato di calcio rispondendo alla domanda di un collega della Gazzetta dello Sport, ma senza sbilanciarsi su una possibile ripresa. Ovvio, prima ci sarà da vedere come proseguirà il contagio in queste settimane.

Nel frattempo, però, dal 4 maggio gli atleti, in forma individuale, potranno riprendere ad allenarsi, mentre il 18 maggio si potrà riprendere, salvo dietrofront, ad allenarsi anche in collettivo. Anche se per molti il tutto (allenamenti di squadra) si potrebbe spostare al 25 maggio, che rischierebbe di diventare l’ultima data buona per la ripresa degli allenamenti e permettere così di ripartire con il campionato vero e proprio tra il 10 e il 14 giugno. Forse ultima data buona perché riparta il carrozzone.

CORONAVIRUS FASE 2 – Conte: “Stiamo lavorando per far ripartire il campionato”

«Il calcio che ricomincia un messaggio di speranza? Lei lo chiede a un appassionato di calcio , ma anche i tifosi più accaniti hanno compreso che non c’era alternativa a sospendere. Il ministro Spadafora lavorerà intensamente con gli esperti del comitato tecnico scientifico e con le varie componenti del sistema calcio per trovare un percorso per la ripresa. Vedremo se ci saranno le condizioni, adesso sono ancora in corso le interlocuzioni. Sicuramente se arriveremo a quella conclusione lo faremo con tutte le condizioni di sicurezza, vogliamo bene ai nostri beniamini e vogliamo tutelarli», queste le parole di Conte.

CORONAVIRUS FASE 2 – Spadafora: “Si parte solo se ci saranno le misure adeguate”

Ancora, dunque, sarà complicato pensare di ripartire soprattutto se non ci sarà un protocollo di sicurezza e di protezione valido e preciso. A tutela di chi scenderà in campo e come evidenziato dallo stesso Spadafora, in polemica con la Lega Calcio.

«Il calcio può ricominciare dal 18 maggio, ma solo se ci saranno le condizioni. So già che i presidenti di serie A, con un tentativo maldestro, cercheranno di trasformare il nostro “vedremo” nell’incapacità di decidere del governo. Non voglio penalizzare il calcio, ma per ricominciare servono protocolli rigidi».

L’impressione è che una soluzione sia ancora lontana dall’essere trovata. Questi giorni saranno ancora all’insegna dell’attesa per noi appassionati e delle trattative per chi dovrà decidere il destino del calcio italiano – e non solo.