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Bonucci presenta il suo libro dal titolo “Il mio amico Leo”

Redazione

BONUCCI PRESENTA LIBRO – Non solo in campo, Leonardo Bonucci è un vincente anche fuori. Nonostante le difficoltà di quando era un ragazzino, il difensore della Juventus e della Nazionale ce l’ha fatta e oggi presenta il suo libro sul bullismo scritto a quattro mani insieme a Francesco Ceniti, giornalista della Gazzetta dello Sport. Il titolo è “Il mio amico Leo”. Durante la presentazione, svoltasi a Torino, era presente anche il Presidente della FIGC Gabriele Gravina. Ecco la presentazione alla stampa del nuovo lavoro del difensore juventino.

Sul bullismo: “Grazie a tutti di essere qui, dai presidenti a tutte le persone che sono qui stasera. E’ importante. Abbiamo iniziato questo percorso con Francesco più di un anno fa, è stato un percorso che mi ha riportato indietro di qualche anno. Il mio carattere mi ha portato ad essere molto fermo nel mio modo di pensare, di mettere in pratica quello che per me è pur sempre un gioco.

Poi fuori c’è il piccolo segnale di bullo, di cui non trovi traccia. Mi sono sempre messo a disposizione. Anch’io da piccolo ho vissuto situazioni di questo genere, sono stato vittima in diverse occasioni. Sono stato fortunato a reagire come ho reagito, mi ha portato oggi ad avere un carattere e una personalità forti. Oggi mi metto anche dal’altra parte, sono padre.

Molto spesso mi diceva Don Ciotti di fare attenzione, magari dietro una smorfia si nasconde un grande dolore. Con Francesco abbiamo cercato di scrivere questa storia che possa di essere d’aiuto a chi subisce ma anche a chi fa bullismo, perché dietro si nasconde una tristezza. Spero che questo libro possa essere d’aiuto anche in minima parte. Essere capitano della Nazionale e della Juventus è un grande motivo d’orgoglio. Con questo posso dire che attraverso le difficoltà si può diventare grandi a livello sportivo e umano”.

Sul bullismo nel calcio: “All’interno di un gruppo c’è sempre chi predomina, nel collettivo c’è chi domina dentro lo spogliatoio. Io sul campo posso sembrare questo tipo di personaggio umano. Lo faccio per essere d’aiuto ai miei compagni, per essere d’esempio. Sono uno che cerca di dire la sua, finalizzata sempre al bene e mai a provocare qualcosa di negativo. Per questo penso che il calcio e lo sport in generale, soprattutto quelli di squadra, sono la salvezza di tanti perché ti permettono di esprimerti, di essere te stesso all’interno di un contesto in cui puoi mettere in pratica il divertimento”.

Sull’essere un esempio per suo figlio: “Se mio figlio mi parlasse di questo? Gli direi grazie, io non ne ho parlato. Da Viterbo a Milano ho avuto una reazione forte, poi è andata avanti per diversi anni. Era una città piccola, ti ritrovi nel libro. Lo ringrazierei del coraggio, poi cercherei di aiutarlo attraverso l’esperienza. Diventare grandi vuol dire essere esperti e gestire qualche situazione”.

BONUCCI PRESENTA LIBRO – Sul libro: “Ero in ansia, era una cosa nuova, totalmente sconosciuta. Di libri ne ho letti pochi fino alla pubblicazione di questo, è sempre stato emozionante, quando non sai quello che può succedere. Poteva andare bene come poi è andata, ma poteva esserci anche qualcosa che non andava. Grazie a Francesco e alla sua storia, tutte le persone mi hanno detto che l’hanno finito in pochi giorni perché era scritto bene. Quando i commenti sono questi bisogna solo fare un applauso a chi l’ha scritto. Per me essere il ‘salvatore’ di un ragazzino vale più delle vittorie sul campo”.