Salta al contenuto

Verso Juve – Inter, Ronaldo: “Io e CR7 siamo diversi. Nel ’98 una vergogna, lo dissi già allora…”

Redazione
Ronaldo Nazario Da Lima

[df-subtitle]Ronaldo: “CR7 è arrivato nel pieno della maturità. Juve – Inter è una partita che può darti tanta forza, serve coraggio”[/df-subtitle]

Juventus – Inter non sarà mai una partita come le altre e fin qui abbiamo vinto il primo premio nel concorso delle banalità. Può essere però una partita storica. La Juve, secondo molti, più forte di sempre contro l’Inter, sicuramente, più forte degli ultimi anni. E poi, la prima di Cristiano Ronaldo contro l’Inter con la maglia bianconera. La prima del Ronaldo bianconero. Anche se, se si parla di Juventus – Inter e si cita Ronaldo, viene in mente quello nerazzurro, quello “vero“. Proprio lui, il Fenomeno, Luís Nazário de Lima ha rilasciato una bella intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco quello che ha detto.

Sulle differenze tra lui e CR7: “Questa cosa che io sono quello vero è una cosa che mi ha sempre divertito, ma dico che non ha senso parlare di un Ronaldo vero. Siamo così diversi, io e lui. Innanzi tutto per l’età: nove anni di differenza. Poi sono differenti gli anni in cui abbiamo giocato. Il calcio è cambiato in fretta recentemente, e cambia sempre più in fretta. Non voglio dire che ai ‘miei tempi’ fosse più difficile: però abbiamo affrontato situazioni molto diverse e con squadre diverse. Poi l’impatto con il campionato italiano. Io avevo vent’anni, avevo già detto abbastanza con il Psv e il Barcellona, ma non tantissimo, sicuramente non tutto: ero ancora un progetto di campione, o perlomeno così mi sentivo. Cristiano è arrivato in Italia a 33 anni, nel pieno della sua maturità di giocatore. Anzi, di campione fatto e finito”.

Diversi anche per ruolo, ma non per la voglia di fare gol: “Direi di sì: pure per il ruolo e il modo di recitarlo, anche se lui ora gioca molto più in mezzo e molto più vicino alla porta. Ma ha un altro modo di avvicinarla, di arrivarci, anche se lo scopo ultimo è lo stesso. Forse in passato un assist lo appagava quanto un gol, adesso non credo. Ecco: per la voglia di gol siamo abbastanza uguali, sì”.

Sulla Juve che sembra irraggiungibile: “L’Inter sta recuperando un po’ di terreno, ma piano piano. Quando sarà definitivamente fuori dal financial fair play, potrà accelerare. Un paragone Moratti-Zhang non ha senso, hanno per forza un modo di vivere l’Inter diverso, ma in una cosa sono sicuramente uguali: Suning non ha meno voglia di vincere”.

Sull’importanza, per i nerazzurri, di una eventuale vittoria a Torino: “Juve-Inter è una di quelle partite che ad una squadra possono dare molta più forza che punti in classifica. In questo, solo in questo, mi ricorda Juve-Inter del ‘98: lì eravamo in corsa per lo scudetto, mentre questa Inter realmente non lo è, ma andandoli a sfidare con quel coraggio cercavamo la certificazione della nostra crescita. Ecco, l’Inter di Spalletti deve andare a Torino con quel coraggio. Poi andrà come andrà”.

Sull’episodio con Iuliano e sul cambiamento in Italia: “È passato così tanto tempo e ne abbiamo parlato talmente tante volte… Vent’anni giusti, già: una vita. Fu una vergogna, lo dissi già quel giorno e non sapevo ancora tutto il resto, ma erano anche altri tempi per il calcio italiano: vigilare per farsi rispettare è giusto, fare le vittime no. E poi mi sembra che le cose in Italia stiano andando meglio, no?”.