Verso Cska Mosca – Roma, Di Francesco: “A Firenze il rigore non c’era, le parole di Sousa non mi interessano”
[df-subtitle]Di Francesco ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di domani sera alle 18.55 in Russia: “Ci manca continuità ma sono tranquillo”[/df-subtitle]
Vincere vorrebbe dire ipotecare la qualificazione agli ottavi, Di Francesco lo sa e per questo carica i suoi in vista del decisivo match di domani sera in Russia contro il Cska. All’andata finì 3-0 ma stavolta non sarà una passeggiata: le insidie, a partire dal clima, saranno molte.
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Eusebio Di Francesco ha parlato della partita in conferenza stampa: ecco le sue parole.
Sulla formazione di domani: “Florenzi alto? Al di là del ruolo di Alessandro, non è questo che fa la differenza sull’atteggiamento aggressivo o meno. La dimostrazione c’è stata con la Lazio. E’ un’opzione possibile, l’importante è che non cambi la mentalità. Dobbiamo impattare bene sulla gara e poi valutare, non dobbiamo perdere il desiderio di far del male agli avversari”.
Sullo stato d’animo post Fiorentina: “Le immagini credo parlino chiaro, abbiamo preso un rigore che non c’era. Dobbiamo migliorare, non dobbiamo fermarci agli episodi, abbiamo aspettato troppo per ricominciare a giocare. La squadra sembrava in dominio della gara. Era successo già con la Spal di non reagire nel modo giusto, per diventare grandi e crescere dobbiamo anche migliorare negli atteggiamenti e pensare a giocare, non fermarci a protestare”.
Su Serie A e Champions: “Abbiamo ancora 27 partite in campionato. Cammino diverso in Champions? Dimostriamolo domani, io credo che pian piano il percorso di crescita si stia vedendo. Ciò che ci manca è la continuità. Ci sono squadre che vincono di misura o al 95′, è questione di mentalità. Non dobbiamo fermarci ai piccoli episodi”.
Sulle parole di Sousa: “Non me ne frega nulla, non le ho nemmeno ascoltate perché ho altro a cui pensare. Scrivete e pensate voi quello che volete, giudicate se sono inopportune o no visto che siete così bravi a leggere i pensieri degli altri e forse anche i miei”.
Sui cambiamenti a centrocampo: “Avevamo difficoltà, ci appiattivamo troppo e non avevamo un giocatore vicino a Dzeko. Con Lorenzo Pellegrini le cose sono un po’ cambiate e a Firenze siamo usciti spesso dalla pressione della Fiorentina”.
Sul ritorno di Akinfeev in porta: “E’ un ottimo portiere sia con le mani che con i piedi, quindi qualcosa cambierà rispetto all’andata”.
Sulle insidie della gara, a cominciare dalla temperatura che sarà di -2°: “Siamo venuti un giorno prima per adattarci, le altre insidie riguardano il lavoro dei due trequartisti come Dzagoev e Vlasic dietro una punta che sa allungare la squadra. Loro sono bravi a creare pressione all’inizio come accaduto col Real. In più ci sarà uno stadio pieno e un gran pubblico che li spingerà”.
Su Kluivert: “Può giocare dall’inizio, non vi dovete meravigliare perché i giovani li metto in campo spesso come avete potuto vedere”.
Sugli alti e bassi: “Bisogna credere in quello che si propone e convincere anche la squadra. L’esempio è Schick, a volte basta un episodio. I risultati ci aiuteranno a risalire la china. Sono tranquillo per il mio lavoro”.
