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Totti racconta: “Sul ritorno a Roma…”

Jacopo Petricciuolo

Totti Roma – Francesco Totti è stato uno dei giocatori italiani più rappresentativi della storia recente del calcio: nel corso della sua carriera avrebbe potuto giocare nei club europei più prestigiosi, tuttavia ha scelto di rimanere nella Roma fino al ritiro. Ospite a Viva el Futbol Totti ha toccato vari argomenti tra cui dei clamorosi contatti per il ritorno in campo.

Contatti a gennaio – A gennaio davvero mi ha cercato una squadra in Italia di Serie A, non scherzo. Stavo bene, ma non volevo cambiare città. Quale era la squadra? Dico solo che avrei dovuto vivere vicino a Cassano. Non ho mai pensato di giocare con un’altra squadra, non avrebbe avuto senso. Solo io Maldini abbiamo giocato 25 anni con la stessa squadra. Ma voi pensate che Messi in 25 anni alla Roma con Frau, Cesar Gomez e Pivotto avrebbe vinto tutti quei Palloni d’oro?”.

Possibile ritorno alla Roma – “Io non faccio il procuratore, non ho neanche il patentino. Cerco di trovare qualche giovane forte e di farli crescere nel migliore dei modi. Tornare nella Roma? Adesso penso a divertirmi, poi se un giorno dovesse venire qualcuno a cercarmi valuterò. Se valuterei altre squadre o qualche nazionale? Altre squadre avrei difficoltà, per me c’è solo la Roma. Un ruolo alla Maldini? Vorrei decidere con gli altri, non da solo. Un ruolo importante, per conoscenza del calcio potrei dare un contributo, essere utile. Fortunatamente i calciatori li conosco, so quali scegliere. L’importante è sapere il budget. Devi essere bravo”.

Totti racconta: “Sul ritorno a Roma…”

Allenatore ideale per la Roma – Ancelotti. Ma tanto non viene. Se dovesse venire un grande allenatore come Ancelotti direbbe: ‘Ok vengo, ma la squadra? Se è questa non vengo. Mi devi cambiare qualcosa’. L’assetto, la spina dorsale… Gli allenatori partono tutti dalla spina dorsale. Ndicka è bravo, poi però bisogna vedere come gioca l’allenatore che prendi. Il nome l’hai voluto e te l’ho detto. Gasperini è un buon allenatore, ma non mi fa impazzire. Gioca a uno contro uno a tutto campo. Noi non potremmo giocare con lui. Io mi presentavo il sabato in ritiro. Però sta facendo un grande campionato con l’Atalanta, è bello vederli giocare. De Zerbi piace tantissimo, spero che un giorno possa diventare un grande allenatore. E lo diventerà sicuramente. Lui cosa potrebbe fare a Roma? Punto interrogativo. All’inizio conoscendo la piazza di Roma farebbero fatica ad accettarlo, anche perché a Roma ormai si sono abituati ad allenatori medi“.

Sul possibile passaggio in un’altra squadra – “Nel 2004 mi avrebbero dato una vagonata di soldi, dopo l’Europeo in Belgio per 9 anni ho sempre avuto tante richieste. Se avessi scelto un’altra squadra sarebbe stato più facile vincere un Pallone d’oro, ma quello che mi ha dato la Roma non me l’avrebbe dato nessuna città. Sono diventato Totti grazie a questo percorso, altrimenti ero uno dei tanti. Non era semplice rimanere qui, ne ho visti di giocatori scarsi passare vicino a me”.

Sulle dichiarazioni di Moratti – La cessione all’Inter? Moratti è un signore, un numero uno, ma le sue dichiarazioni non mi sono piaciute. Sensi non mi ha mai voluto vendere, non sentiva ragioni, si è sempre impuntato. Quindi, in caso, era il contrario: Moratti e l’Inter mi volevano, ma per i Sensi io sono sempre stato incedibile. E questo va detto. Per lui non c’era discussione, così come per me: rimanere a Roma. Questa è la verità”. 

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