Tiago Pinto-Roma, rapporto ormai concluso: le voci dalla capitale
Il rapporto tra Tiago Pinto e la Roma potrebbe interrompersi per volontà dello stesso direttore, il cui contratto è in scadenza a giugno
Una storia pluriennale, avvincente, in virtù della Conference League conquistata nel 2022 e costellata dalla definizione di prestigiose trattative quali quelle condotte per i vari Mourinho, Dybala, Lukaku (per non parlare dell’intuizione Abraham), ma che potrebbe ormai volgere al termine. Secondo indiscrezioni provenienti dalla capitale, Tiago Pinto, direttore generale della Roma, potrebbe non affrontare il tema riguardante il rinnovo contrattuale con la società giallorossa, per un rapporto destinato ad interrompersi come da naturale scadenza contrattuale, fissata per giugno.
Alla base della scelta del dirigente portoghese risiederebbe una certa indisposizione dal punto di vista mentale per l’intensissimo periodo trascorso a Roma, sponda giallorossa, iniziato ufficialmente nel gennaio 2021. Dopo tre anni di gestione Pinto, le strade del dirigente e della società potrebbero separarsi a prescindere dalle intenzioni di Mourinho, il quale, al contrario, ha già auspicato pubblicamente un’estensione dell’accordo scadente a giugno, magari intraprendendo un nuovo progetto basato sui giovani e sull’autosostentamento finanziario.
Pubblicamente, Tiago Pinto non è ancora intervenuto per affrontare il tema relativo al proprio futuro, ma tutto sembrerebbe propendere verso un congedo entro la scadenza prefissata. La stima con l’ambiente resterebbe immutata e reciproca, ma la troppa pressione accumulata nel corso di questo triennio porterebbero l’ex dirigente del Benfica ad un addio senza recriminazioni. Fatta eccezione per qualche acquisto che, al momento, malgrado l’ingaggio oneroso, sta rendendo nettamente al di sotto delle aspettative per via dei continui infortuni, come Renato Sanches, le strategie di Pinto hanno portato benefici alla Roma anche dal punto di vista finanziario, oltre che dal lato sportivo. Una storia, quella tra il dirigente e la società, intensa e positiva, ma ormai ai titoli di coda.
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