Svilar: “Mai pensato di lasciare la Roma. Qui sono felice”

Mile Svilar, portiere titolare della Roma, ha rilasciato delle dichiarazioni al Corriere dello Sport in vista del big match della 31esima giornata contro la Juventus. È anche merito del classe ’99 se la sfida contro i bianconeri sarà fondamentale per la corsa al quarto posto, traguardo che sembrava un’utopia nel girone di andata. Le parate del serbo infatti, sono state decisive in più di qualche occasione, e hanno regalato ai giallorossi punti importantissimi per scalare le posizioni perse nella prima parte di campionato.
Nel corso della lunga intervista, Svilar ha parlato del suo rinnovo con la Roma, dato che il suo contratto è in scadenza nel 2027, ma non solo. Infatti l’estremo difensore, si è soffermato soprattutto sull’arrivo nella Capitale e sulle gestioni passate di Mourinho prima e De Rossi poi, e di come siano state importanti nel suo percorso di crescita personale. Di seguito le sue parole.
SVILAR: “SPERO DI RIMANERE A ROMA IL PROSSIMO ANNO. NON HO MAI PENSATO DI LASCIARE QUESTO CLUB”
Perché non ha ancora firmato il rinnovo con la Roma?
“Non capisco la fretta, ho un contratto fino al 2027. Non c’è bisogno di fare casino. Sembra che questa vicenda importi più a voi che a me. I soldi contano ma il posto in cui stai bene e in cui vedi un progetto conta di più. Se rimango? Io spero proprio di sì. lo voglio che sia così al cento per cento e lo vuole anche la mia famiglia. Siamo felicissimi a Roma e alla Roma”.
Perché mollare il Belgio giovanissimo?
“Sicuramente non per denaro, avrei guadagnato di più all’Anderlecht. In realtà ero un ragazzino impaziente. Pensavo che partire potesse aiutarmi, in un percorso di crescita. Al Benfica erano cresciuti Ederson e Oblak, due grandi portieri. Ho immaginato di poter ripetere il loro percorso”.
La scelta di venire a Roma sembrava poco funzionale alla sua maturazione: per un anno e mezzo, solo panchina.
“Lo avevo messo in preventivo. E non ho niente contro Mourinho che aveva le sue gerarchie e preferiva puntare su Rui Patricio, tra l’altro un ragazzo top che mi ha aiutato anche dopo. Nell’ultima di Mou giocai io, ma credo che se non ci fosse stato il cambio di allenatore la promozione non sarebbe stata definitiva”.
La promozione è stata decisa da De Rossi
“Daniele è stato l’allenatore più importante della mia vita. Non dimenticherò ciò che ha fatto per me. Sin dalla prima settimana, quando mi comunicò che non avrei giocato ma che credeva in me. In sette anni nessuno mi aveva mai spiegato una decisione tecnica”.
Hai mai pensato di lasciare la Roma?
“Mai, sapevo che prima o poi il mio momento sarebbe arrivato. Al Benfica qualche volta ho pensato di cambiare, qui no”.