Serie A, niente rivoluzione auspicata dalle big: si resta a 20 squadre

Serie A: nel corso dell’Assemblea di Lega, non sono stati apportati sensibili cambiamenti: si resta a 20 squadre; sul diritto d’intesa….
Foto di Stefano d’Offizi
Rotola il pallone negli uffici della Lega in una giornata chiave per il calcio italiano, con quattro big del nostro campionato sconfitte su tutta la linea dalle altre sedici società della nostra Serie A. Lo stravolgimento auspicato in termini di competitività da Milan, Inter, Juventus e Roma, ad esempio, sulla volontà di ridurre a diciotto squadre il campionato nostrano, è stata respinta su tutta la linea nella votazione finale: il massimo campionato nazionale proseguirà sulla falsa riga di quello attuale, con venti club coinvolti e lo stesso numero di partite. Novità importante anche per ciò che concerne il diritto di intesa, ossia la possibilità per la Lega di opporsi a qualsiasi decisione presa dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, la cosiddetta FIGC, mantenendo dunque lo status quo, priorità assoluta ribadita da Adriano Galliani.
Serie A, niente rivoluzione auspicata dalle big: si resta a 20 squadre
Nessuna novità, inoltre, sul dibattito che avrebbe potuto coinvolgere Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, in merito ad una possibile revoca del ruolo di consigliere federale. Il dirigente nerazzurro resterà in sella anche in futuro, in quanto l’argomento relativo alle sue dimissioni non è stato avanzato da nessun club. Nessuna novità sostanziale per ciò che concerne il punto fondamentale della riunione, ossia sulla riduzione delle squadre. A tal proposito, Urbano Cairo, Presidente del Torino, ha punzecchiato i quattro club sopracitati dichiarando, al termine dell’assemblea: “Avrebbero voluto creare una sorta di Superleghina, ma sono stati fermati in tempo”, ha commentato il numero uno granata.
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