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Rummenigge: “Soffriamo tutti, ma ciò che conta è finire la stagione”

Redazione
RUMMENIGGE

Il Corriere della Sera ha intervistato Karl-Heinz “Kalle” Rummenigge ex stella del calcio tedesco e attuale CEO del Bayern Monaco. Il sessantaquattrenne dirigente della squadra bavarese ha parlato di tutto. Dal suo arrivo a Milano nel 1984 come giocatore dell’Inter, fino alla situazione attuale.

Ecco uno stralcio dell’intervista al Corriere della Sera che potete trovare qui in versione integrale.

Il calcio tedesco come sta affrontando l’emergenza?
«Soffre e aspetta, come tutto il mondo calcistico. Da una settimana abbiamo almeno il permesso di fare allenamento in piccoli gruppi di 4-5 giocatori, dopo le sessioni in teleconferenza che sono state utili per rimettere in forma i ragazzi: quando sono arrivati al centro sportivo e hanno interagito di persona, il loro umore è migliorato molto».

I mini gruppi funzionano?
«Molto bene, perché come Lega abbiamo istituto una task force medica, che è in contatto quotidiano con la politica e controlla che tutto si svolga in modo regolare. Due volte a settimana vengono a fare il tampone ai calciatori».

Le proposte di finire tutta la Premier a Wembley, la serie A a Roma o la Liga alle Canarie, sono credibili?
«Altrove la situazione è molto più pesante che in Germania. Qui la situazione del virus non è controllata al 100% ovviamente, ma ho la sensazione che lo sia un po’ di più rispetto ad altri Paesi. Ognuno deve valutare la propria situazione e trovare soluzioni con la politica, che alla fine è quella che decide se e quando ricominciare».

Rummenigge: “Ciò che conta è finire la stagione”

Il calcio ripartirà con spese meno folli?
«Ciò che conta adesso è finire la stagione. Una volta terminata abbiamo tutti la speranza che esca il sole, dopo una pioggia così grande. Credo che il mercato soffrirà, perché tutti quanti abbiamo speso sempre di più negli ultimi vent’anni, per i cartellini e i salari e questo sarà condizionato in modo abbastanza pesante. È il momento della liquidità. E chi ha liquidi sarà molto prudente».

Con Andrea Agnelli vi siete sentiti?
«L’ho chiamato quando era in quarantena. Credo non sia un momento facile nemmeno per lui: deve trovare delle soluzioni con la Uefa che vadano bene sia per i campionati che per le coppe europee. Non solo dal punto di vista del calendario, ma anche da quello economico».