Rocchi: “Stop ai rigorini, il Var a chiamata deresponsabilizza”

Il designatore della classe arbitrale Gianluca Rocchi, è intervenuto ai microfoni di Radio 1 all’interno di “Zona Cesarini” commentando le recenti decisioni prese dagli arbitri da lui selezionati per le gare di Serie A.
”BASTA AI RIGORINI”
Così l’ex arbitro riguardo i troppi rigori, tra cui qualcuno dubbio: “I cosiddetti ‘rigorini‘? È chiaro che sono quei rigori che noi stiamo cercando di combattere: abbiamo avuto una giornata in effetti brutta, la settima in cui ne abbiamo dati nove e qualcuno veramente inappropriato. Però, specialmente nelle ultime giornate, siamo tornati a dare quelli giusti. L’importante è fischiare un rigore quando c’è qualcosa di importante, perché può decidere il risultato”.
”REAGIRE DI PANCIA” – ”Io dico sempre ai miei arbitri che quando la pancia vi dice rigore, nel 98% di casi è rigore. Per esempio, in Cagliari-Atalanta non ne è stato dato uno, perché l’arbitro si è fatto portare, non dalla pancia, ma da un ragionamento sul rimpallo: se avesse seguito la pancia, avrebbe concesso il rigore”.
IL CAPITOLO VAR
La risposta di Rocchi sul Var: “Deve essere usata solo per episodi chiari e seri. Non dobbiamo fare moviola. Sulla Var a chiamata non possiamo rispondere noi, che siamo sempre ben aperti per eventuali modifiche e novità. È chiaro che la chiamata deresponsabilizza molto, mettendo la responsabilità della chiamata in capo al club o all’allenatore di turno”.
“Credo che invece noi dobbiamo lavorare cercando di costruire ragazzi di fronte al monitor, che siano capaci di decidere, di scegliere quando intervenire o meno, cioè quando un episodio è chiaramente errato o no. Stiamo facendo un buon lavoro generale”.