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Premier League: Van Dijk, il tulipano che fece sbocciare la difesa del Liverpool

Redazione
Liverpool van Dijk

[df-subtitle]L’olandese è stato pagato caro dai Reds, ma il suo rendimento è davvero di alto livello[/df-subtitle]

Il pareggio del Chelsea domenica pomeriggio contro lo West Ham, ha permesso al Liverpool di godersi la vetta solitaria in Premier League dopo 6 turni. Sorpresa diranno in molti, ma non è proprio così considerando i risultati eccellenti della passata annata. Il titolo manca da 29 anni e dalle parti del Merseyside è oramai una vera e propria ossessione. In questo inizio di stagione, la squadra di Klopp è stata capace di inanellare 6 vittorie su 6 in Premier e vincere all’esordio di Champions League contro il plurimilionario PSG, ancora deludente in Europa nonostante vanti un reparto giocatori devastante. D’altronde si sa: o sei una squadra nel vero senso della parola come lo è il Liverpool, dove tutto ha un senso e dove gli interpreti sono inseriti in campo con una logica ben precisa, oppure sei una squadra senza una vera identità europea da anni orsono. Il merito di questo primato solitario va al pragmatismo di Klopp, giunto nella città dei Beatles con un progetto molto chiaro ma che inizialmente ha fatto acqua in vari reparti, in primis quello difensivo. L’obiettivo del tedesco ero quello di cambiare musica in campo dopo l’ultima deludente gestione Rodgers, troppo poco orecchiabile per i supporters di Anfield e con il tallone d’Achille ben visibile: la difesa.

Nei primi due anni, Klopp non si era incaponito più di tanto nel migliorare l’assetto tattico della propria retroguardia, ma il 5-0 subito all’inizio della stagione passata inflittogli Manchester City di Guardiola, ha decisamente svegliato l’ex Dortmund riguardo tale aspetto, tanto da indurre la dirigenza a investire pesantemente sul mercato invernale scorso. L’identikit del difensore centrale che avrebbe portato solidità al reparto arretrato dei Reds era ben chiara a Klopp e il nome è sempre stato uno solo: Virgil Van Dijk.

[df-subtitle]Nome in codice: Van Dijk[/df-subtitle]

Il colosso olandese di Breda è un difensore che si è fatto una discreta gavetta prima di approdare in Premier League, avendo militato prima in Olanda tra le fila del Groningen per poi finire nel Celtic Glasgow, dove il suo nome non sfuggi agli osservatori di top club di rilievo come il Barcellona. Proprio in una sfida contro i catalani in Champions League (2013/14), Virgil si mise in mostra sfoderando doti tecnico/tattiche di rilievo, dominando sulle palle alte – qualità che lo contraddistingue – ma anche riuscendo a sventare le pericolose incursioni dei blaugrana nella zona centrale della difesa scozzese, resa meno vulnerabile dalla presenza dell’olandese e dal suo senso della posizione. Sicuro, pratico e preciso nonostante l’inferiorità numerica degli scozzesi in quel match, il tulipano si face notare e impressionò per la maturità espressa in campo oltre che per le spiccate doti fisiche e tecniche.

Il match in questione non passò inosservato ai top club europei, ma non fu esauriente, tanto che il classe 1991 finì al Southampton nel 2015. Nonostante le ambizioni fossero altre, Virgil accettò la proposta e firmò un contratto di cinque anni con il club inglese. L’opportunità di passare dal campionato scozzese alla Premier, era da cogliere al volo. Carpe Diem sfruttato alla perfezione. L’impatto con una nuova realtà calcistica come la massima serie inglese, non ha per nulla pesato sul suo rendimento se non in positivo, entrato a far parte dei difensori centrali di élite in Inghilterra nel giro di poco tempo.

Le grandi perfomance fornite nel Southampton hanno fatto alzare l’asticella del prezzo del suo cartellino, facendolo lievitare da 13 milioni di euro a ben 85 milioni nel giro di tre anni. La somma cominciava a essere ingente per le tasche di qualsiasi top team, ma c’era chi era pronto a tutto pur di porre fine alle proprie agonie difensive: il Liverpool. Nel mercato invernale 2018, Van Dijk passò dal Southampton ai Redsper 75 milioni di sterline. Sorrisi di scherno da parte di giornalisti e pure addetti ai lavori contraddistinsero la costosa trattativa intrapresa dal Liverpool, esasperato dai tanti gol subiti negli ultimi anni, ma i numeri – e le eccellenti prestazioni difensive – daranno ragione al club di Anfield. Da quando Van Dijk è entrato a far parte del Liverpool, il reparto arretrato è maturato in ogni singolo giocatore.

[df-subtitle]Leader di spessore al servizio di Klopp[/df-subtitle]

Van Dijk è un difensore tatticamente impeccabile e ha nelle sue corde una caratteristica che solo i grandi campioni possono avere: la capacità di rendere semplice all’apparenza ciò che semplice non lo è affatto. Il tutto trasmesso dalla tranquillità nel leggere l’azione in anticipo rispetto agli altri. L’olandese è diventato fin da subito un vero leader del reparto difensivo dei Redse ciò è ben visibile sul campo. Svariate volte lo si vede impartire ordini ai propri compagni sulla posizione adeguata da tenere e un condottiero di tale personalità, era la medicina perfetta per scongiurare i problemi riscontrati da Jurgen Klopp nel suo 11 titolare. La sua naturalezza nell’impostare l’azione va di pari passo con il senso della posizione da tenere prima di effettuare un contrasto vincente e sventare la minaccia. La grande capacità nell’anticipo si fonde con la qualità di intercettazione del passaggio negli spazi stretti, sempre più fondamentale nel calcio moderno dove i fraseggi al limite dell’area di rigore e i relativi tentativi per far filtrare il pallone alle spalle dei difensori, sono sempre più frequenti. Insomma, certi elementi distintivi denotano una vera e propria maturità tattica non indifferente, praticamente un allenatore in campo aggiunto. Difetti? Van Dijk considerando la mole – 1,92 cm x 92 kg- non è il massimo della dinamicità per quanto concerne i movimenti, ma questa carenza è limitata dalla velocità di falcata, che gli permette di bloccare sul nascere le eventuali fughe degli attaccanti avversari verso la porta.

[df-subtitle]Liverpool soddisfatto[/df-subtitle]

L’arrivo del ciclopico centrale olandese ha coinciso con l’approdo in finale di Champions League nella scorsa stagione contro il Real Madrid, dove il Liverpool è caduto più per i demeriti di un Kariusin serata “monstre” che altro. Oltre alle qualità tattiche e fisiche, Van Dijk è ben preparato pure tecnicamente: è capace di smistare palloni con estrema facilità agendo da vero regista difensivo, sfoderando lanci lunghi e cambi di gioco da far invidia a vari centrocampisti top. Può essere pure schierato anche come mediano in casi di estrema necessità.

Un vero jolly agli ordini di Klopp che in queste sei giornate può godersi una squadra al primo posto a punteggio pieno e con soli 2 gol subiti. Tirando le somme, se i risultati sono questi, la somma sborsata per lo stopper – diventato il difensore più costoso della storia del calcio – non è poi stata così folle. Il principale club antagonista del Liverpool per l’acquisto di Van Dijk fu il Manchester City di Guardiola, che si espresse così su di lui in conferenza stampa: “Il prezzo che il Liverpool ha sborsato per Van Dijk? Io parlo del giocatore e posso dire che i Reds hanno acquistato un difensore terrificante. Sarà il campo a dire se vale quei soldi”. Il verdetto è unanime: la difesa dei Redsè sbocciata grazie al costoso tulipano di Breda. Il campo ha parlato.