Poca tattica e motivazione: il Milan cucina il Pasticcio di Rotterdam

Il Milan di Sergio Conceicao ripete la negativa prestazione di Zagabria e perde anche a Rotterdam; il Feyenoord punisce 1-0 il Diavolo
MILAN ROTTERDAM – Seduto sulla vaschetta contenente il ghiaccio, quasi desolato per un’altra prestazione indecorosa di una squadra che, dopo Zagabria, fallisce anche l’appuntamento Rotterdam su tutta la linea. Sergio Conceicao toglie e mette la giacca in continuazione nell’arco dei novanta minuti di Feyenoord–Milan in modo quasi compulsivo: dal grande freddo per un gioco da brividi, al grande caldo per il livore con il quale vorrebbe scuotere un gruppo spesso svogliato, irritante e senza identità. Il tecnico lusitano le tenta tutte anche nel finale sciogliendo, attraverso i cambi, il nucleo dei cosiddetti Fantastici 4 chiamati a assaltare la porta degli olandesi inserendo Abraham e Camarda. Ma nulla cambia: il Diavolo fallisce un altro esame, l’ennesimo della stagione.
Tra pochissime motivazioni e un’ideale di tattica ben lontana dal modo di proporre calcio del Mister rossonero al Porto, il Milan deve ringraziare la poca precisione degli avversari nell’ultimo terzo di campo per poter sperare di ribaltare un risultato molto più netto di quanto un semplice punteggio indichi al minuto novantasei. Errori in uscita in fase di impostazione, giro palla lento e, soprattutto, un pressing davvero poco omogeneo nella riconquista della sfera, si sommano a un atteggiamento errato dal minuto zero, con il Diavolo che a Rotterdam cucina un Pasticcio non digeribile. La serata contro il Feyenoord è la cartina tornasole di un progetto che stenta a decollare, fatta di molti bassi e pochissimi alti, con l’aggravante di aver concesso campo e fiducia a una squadra in profonda crisi di risultati e reduce dall’esonero di un allenatore a quarantotto ore dal match.
Poca tattica e motivazione: il Milan cucina il Pasticcio di Rotterdam
Sul banco degli imputati di Rotterdam ci finiscono davvero tutti, nessuno escluso. Dalla paperissima di Maignan, agli errori tecnici in serie dei due mediani, alla poca predisposizione al sacrificio dei quattro attaccanti, a un Theo Hernandez irriconoscibile. Se l’unico calciatore a raggiungere uno stiracchiato 6 in pagella è Pavlovic, poco si può aggiungere in merito a una serata da archiviare in fretta per ripartire. C’è ancora Champions per i rossoneri, già da martedì, a San Siro, quando il Feyenoord si presenterà in vantaggio di una rete e sicuramente chiuso tatticamente. A questo punto, la domanda sorge spontanea: ci sarà il Milan?