Papu Gomez: “Fermo 2 anni per uno sciroppo. Chi si droga…”

È quasi terminata l’agonia per il Papu Gomez: il fantasista argentino vede la luce in fondo al tunnel ed è pronto al rientro in campo con il suo Padova dal prossimo 18 ottobre, giorno esatto da cui la squalifica non avrà più alcun effetto. Tutto è nato nell’ottobre di due anni fa quando l’ex Atalanta ha assunto per errore uno sciroppo per la tosse di suo figlio contenente sostanze che lo hanno poi fatto risultare positivo al test anti-doping. El Papu ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo questi due anni molto difficili all’agenzia stampa argentina Corta.
PAPU GOMEZ: “SQUALIFICATO PER 2 ANNI A CAUSA DI UNO SCIROPPO, INVECE CHI SI DROGA SOLO 6 MESI”
L’EPISODIO SFORTUNATO – “Non faccio la vittima, la responsabilità è stata tutta mia. Il problema fu aver preso uno sciroppo per la tosse che non dovevo, ma ho scontato due anni di squalifica. Chi prende droghe o fuma uno spinello prende sei mesi. Io per uno sciroppo per mio figlio ho preso due anni. Chi capisce? Ho accettato la situazione e ora sto lottando per tornare”.
ANNI DIFFICILI – “I primi mesi sono stati difficili, perché non capivo perché stesse succedendo proprio a me, nel momento più alto della mia carriera, dopo aver vinto un Mondiale. Ma la vita a volte ti riserva questi colpi e queste sorprese. Mi ha alimentato il desiderio di chiedermi perché mi costringono a ritirarmi dal calcio se non voglio e non è il mio momento, perché devono essere due o tre persone in giacca e cravatta, che non hanno mai fatto sport, a decidere quando ritirarmi. Ero furioso. All’inizio mi costava guardare il calcio, spegnevo la televisione, per me il calcio era morto. Mi sono isolato e ho iniziato a lavorare con uno psicologo perché era un circolo vizioso dal quale non riuscivo a uscire.”
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