Il papà di Kean racconta: “Moise tifava Inter. Ho scelto io di mandarlo alla Juve”

“Kean è un predestinato” parola di Roberto Mancini. Parole che oggi sembrano vere, con il giovane attaccante azzurro che è entrato nella storia del calcio grazie al gol contro la Finlandia. Kean, infatti, è il primo 2000 ad aver segnato con la maglia dell’Italia. Velocità, tecnica e precisione sono le qualità che l’hanno portato sotto i riflettori. Oggi tutti ne parlano, ma pochi lo conoscono realmente. A raccontare Kean è stato Biorou Jean Kean alla trasmissione Un giorno da pecora, in onda su Rai Radio 1.
“Moise era interista perché gli piaceva Oba Oba Martins. Quando andavamo in giro mi diceva: ti prego, comprami la maglia di Martins. Oggi, invece, Balotelli è il suo giocatore preferito. Anche se io gli ho consigliato di non copiarlo in tutto e per tutto”.
Derby d’Italia in casa. “Io l’ho mandato alla Juve perché sono tifoso bianconero. Lo voglio per sempre alla Juve, che è nel mio sangue: io sono nero e il mio sangue e bianco”.
Un accordo particolare per far rimanere Moise in Italia. “Ho un problema con la società Juve: non mi danno più biglietti per andare allo stadio. C’è stato un problema. Io e la mamma di Moise siamo separati e lei, in passato, voleva portare il ragazzo in Inghilterra. Io gli dissi che lo avrei fatto restare in Italia ma in cambio avrei voluto due trattori. Loro mi dissero che non ci sarebbero stati problemi. E invece non me li hanno ancora dati, non mi danno più biglietti e non mi ricevono neanche più”.