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Milan, da Fonseca a Conceicao: gli ingredienti per il rilancio; 4-4-2..

Anthony Ferrara
Conceicao Milan

Panchina Milan: Sergio Conceicao sbarcherà a Milano nel primo pomeriggio, in vista della partenza per Riyad; il mix per il rilancio rossonero

MILAN CONCEICAO – Da un “Adeus“, a un “Bem-vindo” in poche ore. Tutto, rigorosamente, in salsa portoghese; due semplici termini che indicano il recente passato e l’immediato futuro del Milan. A breve scadenza, sì, ma con un unico grande denominatore: il rilancio di una stagione completamente da ribaltare sotto ogni punto di vista. Sergio Conceicao subentrerà, dunque, a Paulo Fonseca alla guida di un’imbarcazione, quella del Diavolo, reduce dalla tempesta di una prima di stagione costellata da pochissimi punti e tante, troppe incognite. Un avvicendamento in lingua portoghese, con due allenatori totalmente diversi nel modo di approcciare e di proporre calcio: più offensivo l’ex tecnico; molto più pragmatico e equilibrato il nuovo allenatore scelto dal gruppo di lavoro integrato per la risalita. Rivoluzione, dunque, con il buon auspicio della cabala: elemento al quale affidarsi nei momenti più bui.

L’esordio di Sergio Conceicao in Italia, con la maglia della Lazio, avvenne in una finale di SuperCoppa Italiana proprio contro la Juventus, nell’undicesima edizione del 1998. Risultato finale: 1-2 per i biancocelesti, con rete decisiva, al minuto novantaquattro, dell’allora esterno di centrocampo e, ora, nuovo tecnico rossonero. Venerdì, a Riyad, l’edizione 2024 della manifestazione metterà a confronto il primo Milan di Conceicao e la Juventus di Thiago Motta, in un remake dal retrogusto del passato. Cabala, o meno, il Mister si giocherà una fetta importante del proprio futuro su base semestrale: il lusitano, infatti, avrebbe accettato la condizione posta dalla dirigenza rossonera di sottoscrivere un contratto ad interim, con conferma prevista solamente a giugno. Una scommessa in tutto e per tutto, per una scelta che si era già palesata in estate, dopo la rescissione di Conceicao con il Porto, ma non esercitata.

Conceicao-Milan: poco tempo; una grande occasione

Ora, con sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia, l’ex calciatore del Parma dovrà trovare gli ingredienti giusti per rilanciare il menù rossonero sulle principali tavolate italiane e nei salotti europei, con la qualificazione agli ottavi di Champions fondamentale per guadagnare fiducia e tempo. Il tempo, però, al momento si presenta quale grande nemico di questa squadra: a metà stagione archiviata, il Diavolo si ritrova privo di certezze e con pochi punti. Servirà una netta inversione di tendenza e, in tal senso, Conceicao dovrà riuscire a compattare uno spogliatoio che, troppo spesso, non ha recitato lo stesso spartito di Fonseca compromettendo la riuscita dell’opera orchestrata dal tecnico uscente. Senza contare la ricerca di un gioco che possa esaltare le caratteristiche dei principali interpreti: su tutti, Theo Hernandez, grande incognita della precedente gestione.

Da ciò che è emerso nella fortunatissima e vincente esperienza al Porto, Conceicao predilige un calcio verticale, basato fondamentalmente su un 4-4-2 di biancoceleste memoria, nel quale viene esaltato il duello 1vs 1 sugli esterni. Per il resto, il tecnico si è distinto per donare equilibrio e mentalità alla squadra rendendola arcigna e scorbutica da affrontare, sulla falsariga dell’Atletico di Simeone. Prospettive diverse, unite al carattere non certo così mansueto e remissivo di un tecnico che si presentò al Porto pronunciando quest’asserzione: “Non sono qui per imparare, ma per insegnare: sono il tecnico”.Boa sorte”, quindi, Sergio Conceicao: buona fortuna per riequilibrare una stagione da raddrizzare in tempo zero.