Gabbia, “un figlio del Milan” che vola sotto la Sud e inchioda l’Inter

Gabbia, centrale rossonero, decide il Derby contro l’Inter e salva la panchina di Fonseca: un “apprendista” pronto a prendersi Milan
GABBIA MILAN INTER – Il protagonista che non ti aspetti, in una serata che apre l’autunno e, chissà, una nuova era targata Fonseca al Milan. Matteo Gabbia, centrale classe 1999 partito dai pulcini del mondo rossonero, ha vestito i panni di Uomo della Provvidenza per svettare su un cross pennellato da Tijjani Reijnders e regalare al tecnico lusitano la prima, vera, grande gioia di questo travagliato inizio di percorso rossonero. Schierato titolare al fianco di Tomori dopo l’esclusione, a sorpresa, di Pavlovic, il venticinquenne ha deciso il Derby di Milano sfatando la maledizione di una partita che vedeva l’Inter nettamente favorita e reduce da sei affermazioni consecutive nella stracittadina.
La storia tutta rossonera di Gabbia parte da lontanissimo, appunto, ma ciò che pare aver contato maggiormente è quel pizzico di giallo che ha inframezzato l’avventura al Milan lunga una vita, meno sei mesi. Vale a dire, il lasso di tempo intercorso tra l’inizio e fine dell’esperienza in prestito vissuta al Villarreal, tra luglio e gennaio della passata stagione, utile per restituire al Diavolo un fedele scudiero pronto a prendersi la titolarità, in virtù della grande abnegazione e della costante crescita nelle letture difensive e in fase di impostazione.
Matteo Gabbia, il lungo cammino rossonero verso la gloria
Richiamato alla base per l’emergenza difensiva, dovuta agli infortuni in serie, del periodo invernale dell’ultima gestione Pioli 2023/2024, Gabbia ha mostrato una certa affidabilità e continuità di prestazione che, spesso, era mancata prima del prestito al Sottomarino Giallo. Un percorso lungo, faticoso, con l’umiltà di chi non ha mai pronunciato una parola “fuori posto” e atteso il proprio momento con il lavoro, in silenzio, culminato uno stacco imperioso di testa e le urla sotto la Curva Sud. Una storia tutta rossonera, per un “figlio del Milan” che salva la panchina di Fonseca e, chissà, apre il sipario su una nuova stagione con presupposti decisamente migliori rispetto quelli estivi.