Mancini: “Speravo in un ritorno in Nazionale. Chiuderò alla Samp”

Durante il Festival dello Sport di Trento, l’ex ct della Nazionale Roberto Mancini ha rilasciato alcune dichiarazioni che ripercorrono il periodo vissuto a Coverciano e non solo. L’allenatore 60enne infatti, ha ricordato anche le varie esperienze avute fin qui da tecnico, annunciando che terminerà la carriera alla Sampdoria. Inoltre, c’è stata anche occasione per rendere omaggio a grandi uomini, amici e colleghi persi, come Vialli, Mihajlovic, Eriksson.
MANCINI: “NAZIONALE? SPERAVO IN UN RITORNO DOPO SPALLETTI. TERMINERÒ LA CARRIERA DA ALLENATORE ALLA SAMP”
NAZIONALE ITALIANA – “Quello che tutti gli allenatori sognano di fare. È stata l’esperienza più bella, più importante. Siamo riusciti a fare qualcosa di impossibile, di impensabile. Ci sentivamo invincibili? Sì perché poi subentra qualcosa di importante. Perdemmo il record a San Siro contro la Spagna perché Bonuccisi fece espellere. Quando inizi a fare bene e continui, subentra qualcosa di diverso”.
“Decido di rimanere nonostante il Mondiale saltato. C’erano delle incomprensioni, non era un brutto momento a livello di risultati, stavamo inserendo giocatori giovani. Ci sono state un po’ di parole, in quei momenti era meglio chiarirle da parte mia in primis e ripartire da zero. Poi si fanno delle scelte anche sbagliate. Tornare? Speravo di poter vincere anche un Mondiale… La Nazionale sta migliorando, i giocatori stanno facendo esperienze, è una buona Nazionale. Rino mi è simpaticissimo, sono felice che sia nel posto più bello per un allenatore. Spero che faccia bene, anche se ora la situazione è un po’ ingarbugliata, ma nel calcio tutto può accadere. Al Mondiale ci andiamo“.
INTER – “Triplete? La maggior parte del merito è di Moratti. Se l’allenatore ha giocatori bravi, vince. Sennò è abbastanza difficile. Siamo riusciti a prendere giocatori bravi, a far giocare bene la squadra e a tornare a vincere. Fine dell’esperienza? Venivamo da solo vittorie, c’erano altre motivazioni. Era qualcosa che riguardava qualche giocatore che aveva problemi fisici e che si portava da un po’ di tempo, pensavamo di recuperarlo per quelle partite e non siamo riusciti a farlo. C’erano un po’ di problemi interni”.
SAMPDORIA – “Il fatto di aver vinto quasi tutto per i tifosi sampdoriani è stata una gioia immensa. Difficilmente si può ripetere. Oggi più che le bandiere il problema è avere qualche italiano in squadra. Più difficile rimanere tanti anni nella stessa squadra. C’erano Attilio, Gregucci, volevo stare vicino alla Samp in una situazione difficile. 15 anni non si cancellano, è la mia squadra, vederla così mi fa dispiacere. Finire la carriera alla Samp è sicuramente una mia idea, sicuro”.
BALOTELLI – “Mario è un bravo ragazzo, poteva sicuramente fare di più. Ha vinto tanto, per le qualità che aveva sarebbe potuto essere uno dei più grandi attaccanti di questi anni. Ha avuto una bella carriera, ma poteva sicuramente fare di più. È un mistero, ma capita a tanti giocatori con qualità pazzesche”.
CARI AMICI – “Hai perso Vialli, Mihajlovic, Eriksson… Rimpianti di non aver detto loro qualcosa? Pensi sempre che non sia successo nulla. Sono persone che sono sempre con te in qualsiasi momento, ci pensi sempre. Ricordi particolari? Sono cose nostre.Io non ho neanche la metà della forza che hanno avuto loro. Quando iniziano ad accadere queste a persone che pensi che siano immortali… Vialli e Sinisa sembravano due immortali. Questi ultimi due anni e mezzo però non hanno messo alla prova la mia fede, ce l’ho sempre”.
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