LAZIO TARE – Igli Tare, direttore sportivo della Lazio è intervenuto a Sky Calcio Club. Queste le sue parole:
“Speriamo di ripartire domani se riusciamo a fare i test sierologici prima di iniziare l’attività. Oggi c’è stata un’altra ordinanza, se non riusciamo, mercoledì. Preoccupati? E’ stata trasmessa male l’idea che la la Lazio stia facendo pressione, tutto quello che abbiamo fatto l’abbiamo meritato. Abbiamo un percorso lungo con 36 punti, cerchiamo di dare un segnale forte anche per il sistema calcistico italiano. Si può sfruttare il modello del Qatar e fare due campionati in una stagione, secondo me è importante finire ora il campionato anche perchè sarà di grande esperienza per gestire quello dopo. A settembre, altrimenti non abbiamo esperienza su come gestire e convivere con questo virus. I giocatori non vedono l’ora di ricominciare“.
Su Luis Alberto: “Non si sentiva adatto al calcio italiano, ma gli ho detto che nessuno dopo quattro giorni poteva capirlo“.
Su Milinkovic Savic: “La cosa fondamentale è la volontà del giocatore, se pensano che sia chiuso un ciclo, per il bene di entrambi non c’è niente di male (separarsi). Si è visto con il Napoli, hanno venduto pezzi da novanta e sono rimasti competitivi. Lui ha un grande legame con la società e la città, ogni anno c’è stata la tentazione ma un po’ la volontà nostra, un po’ la sua e non siamo andati fino in fondo. Le cose vanno valutate alla fine di ogni stagione“.
Se si riprendesse a giocare domani…: “La mia preoccupazione è lo stato psicologico della squadra, ma se il campionato dovesse ripartire domani, vedendo ciò che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, siamo la squadra più motivata nel cercare di vincere lo Scudetto. Siamo consapevoli del grande lavoro degli ultimi mesi, sarebbe un grande peccato vedere sfumato questo obiettivo. Un pò di curiosità c’è nel vedere come la squadra si presenterebbe“.
La politica di mercato di Tare e non solo: “Io tengo molto a prendere giocatori che hanno qualità nel giocare in varie posizioni, non solo un ruolo preciso perché ogni allenatore può cambiare anche le partite in corsa. Si dice che la Lazio gioca il 3-5-2 ma Inzaghi questa stagione ha cambiato tantissimo il modulo, siamo passati anche al 4-4-2 e spesso un 4-2-3-1 con un Luis Alberto molto offensivo. Ho preso d’esempio il Barcellona perché hanno le idee chiare. Mi piace il calcio aggressivo con la pressione alta, mi piace vedere la squadra con mentalità vincente e aggressiva, per questo mi confronto spesso con Simone“.
Su Acerbi: “E’ arrivato in un momento cruciale, onestamente è la più grande sorpresa non solo mia, ma dello staff. Abbiamo avuto modo di conoscere un giocatore di un altro pianeta per come vive il calcio, impossibile non essere un fan suo. Vive solo per il calcio, per l’allenamento, non c’è una partita anche amichevole che voglia saltare. E’ un trascinatore, è stata una bella sorpresa“.
Su Ciro Imobile: “Il suo stipendio era fuori dalle nostre portate, appena si è aperto uno spiraglio da Siviglia con lui stesso disposto a rinunciare a dei soldi, siamo stati bravi ad intervenire e portarlo a Roma. E’ un trascinatore, un leader vero“.
Il Tare giocatore: “Mazzone a Brescia cercava una torre per Roberto Baggio, ho dovuto imparare a livello di gioco e farmi rispettare, ho avuto modo di conoscere difensori cattivi! Ho esordito contro il Milan, ho realizzato il sogno di giocare in Serie A e contro la squadra che tifavo da bambino, il Milan di Sacchi“.
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