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Joao Felix, che eleganza per la prima alla Scala: il riscatto…

Anthony Ferrara
Joao Felix Benfica

Joao Felix, fantasista che ha bagnato il proprio esordio in maglia Milan con una rete da antologia, corre già verso il riscatto

JOAO FELIX RISCATTO – Presentarsi con un cucchiaio, in dote da casa propria, a una cena di Gala (tra l’altro, al primo invito ufficiale) non rientra sicuramente tra le principali prerogative del bon ton. Per tutti, ad eccezione di Joao Felix: non uno qualunque. Già, perché il portoghese può essere considerato uno di quei commensali “diversi”, speciali. Lo si percepisce al primo tocco di palla, con il pubblico che ribolle al solo pensiero di quando avverrà il prossimo. La prestazione da 8 in pagella del numero 79 parte intorno all’ora di gioco di un quarto di finale di Coppa Italia, in una freddissima serata milanese di inizio febbraio. È sufficiente giusto qualche giocata per scaldare un pubblico infreddolito e accendere le luci di un’intera città che, probabilmente, attendeva da anni un fantasista con queste qualità, presentatosi a Milanello con un bagaglio tecnico ricolmo di talento puro, incondizionato. Di quelli col quale ci nasci e che basta solo sviluppare col tempo. Magari, con continuità.

Milan-Roma 3-1: Joao Felix bagna l’esordio col cucchiaio

Già, quella che è sembrata mancare a questo calciatore tutto estro e fantasia per diventare un top assoluto del ruolo. Ma il biglietto da visita con il quale il portoghese si è presentato al cospetto di uno stadio esigente come quello di San Siro, crea i presupposti per il divertimento assicurato. Appena tredici minuti dopo aver effettuato il proprio ingresso in campo, Joao Felix, imbeccato magistralmente dall’altro nuovo arrivato in casa Milan, Gimenez, sfodera un cucchiaio d’antologia e manda in visibilio il palato fine dei sessantamila tifosi presenti al Meazza. Non solo: per presenza all’interno della manovra della squadra di Conceicao, il classe 1999 sembra tutt’altro che un calciatore catapultato in una nuova realtà da poco meno di quarantott’ore. L’ex Benfica sembra divertirsi, fa divertire, con l’eleganza tipica di un principe che non ha ancora trovato il regno giusto per diventare Re. Fino a questo momento.

Joao Felix, esordio da predestinato: giocate da vero 10

Un predestinato a Lisbona, risucchiato nel turbinio di cambiamenti a Londra, al Chelsea, laddove è riuscito a illuminare a intermittenza lo Stamford Bridge. Sergio Conceicao, che lo conosce personalmente da quando era un adolescente, scommette sul suo talento al punto di richiederne a gran voce lo sbarco a Milano in prestito (decisamente) oneroso, ma improntato al riscatto definitivo. Per discutere di quest’aspetto servirà attendere mesi, mentre per ammirare l’abbagliante talento di un predestinato sono bastati pochi secondi. Joao Felix è eleganza pura e, in poco meno di mezz’ora, oscura persino la prestazione sorniona di Leao, connazionale subentrato in campo e, per la prima volta, non sotto la perenne luce dei riflettori. Quelli della ribalta, da ieri, appartengono a un trequartista presentatosi in smoking alla prima della Scala.

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